Richiesta

Ciangherotti (FI) ancora in polemica con l’assessore Viale: “L’ospedale di Albenga torni alle sue funzioni originarie”

Dopo il caso di una ragazza trasferita a Pietra il consigliere forzista torna sul caso del Punto di Primo Intervento

ospedale di albenga

Albenga. “L’ultimo caso è quello di una ragazza svenuta che è stata trasferita d’urgenza all’ospedale Santa Corona di Pietra Ligure. Era stata trasportata con un’auto privata al Santa Maria di Misericordia di Albenga. Vedendo un ospedale con la scritta pronto soccorso l’auto è entrata. Fortunatamente il personale del 118 che era in ospedale ha prestato le prime cure alla ragazza per poi chiedere il trasporto in ambulanza a Pietra. Un trasferimento d’urgenza in ambulanza per 25 minuti quando la ragazza avrebbe potuto essere trattenuta ad Albenga”.

Lo racconta il consigliere comunale di Albenga Eraldo Ciangherotti (FI), che torna a chiedere il pieno ritorno alla normalità per l’ospedale di Albenga.

“Un’odissea senza senso. Tutto si sarebbe potuto evitare proprio ora che l’emergenza Covid è decisamente calata. Sono stati anche i sindaci del Ponente a chiedere con forza il ripristino del Punto di Primo Intervento dell’ospedale di Albenga. Prima ancora però a sollecitare una inversione di marcia era stato lo stesso consigliere Ciangherotti. “Ho presentato diverse istanze all’assessore alla Sanità Sonia Viale e all’amministrazione Regionale e credo che l’ultimo caso sia davvero emblematico. Quando è scoppiata l’emergenza sanitaria – sottolinea Ciangherotti -, Alisa aveva deciso di attivare ad Albenga un reparto Covid, quindi un’area con 30 posti letto per gestire i pazienti contagiati, un’area buffer senza specificazione del numero dei letti. E’ stato anche creato un percorso ben determinato e separato per i Covid o casi sospetti. Quindi è stato deciso di autorizzare l’apertura graduale delle precedenti attività, ma al tempo stesso di mantenere Pietra Ligure Covid free autorizzando solo 4/6 stanze dentro i reparti superspecialistici (neurochirurgia, ostetricia) con l’obbligo, in caso di emergenza, di ripristinare entro 72 ore l’ospedale Covid. Ma, come un effetto domino, le conseguenze per l’ospedale di Albenga sono state pesanti”.

E’ lo stesso Ciangherotti a spiegare che “durante l’emergenza sono stati chiusi il PPI, tutti gli ambulatori, i day Hospital e la chirurgia. L’ortopedia privata Policlinico di Monza, essendo diventato Ospedale Covid, non ha più potuto operare e tutto il personale medico ed infermieristico è stato destinato alla gestione dell’emergenza (compreso quello del Policlinico di Monza). Risultato – Ciangherotti – che anche le operazioni chirurgiche sono state sospese, tanto da costringere i pazienti a trasferirsi in altri ospedali o addirittura fuori regione per non sopportare attese lunghe e snervanti. Non solo. Ma tutto il personale è stato spalmato nelle aree Covid del Santa Maria di Misericordia ed è stato sottoposto a dura prova per due mesi e mezzo durante l’emergenza. Ora che la situazione è migliorata mi preme sottolineare che è in corso un altro tipo di emergenza”.

“Il pronto soccorso di Pietra Ligure non è in grado di gestire le urgenze di un territorio così vasto che va da Andora a Finale Ligure, entroterra compreso. Si rischia il collasso ed è quello che l’assessore Sonia Viale probabilmente non riesce a comprendere continuando a dormire sugli allori. Non lo dicono solamente gli amministratori di enti locali, ma anche gli stessi medici e tutto il personale. Tutto, e non solo il pronto soccorso, ma anche reparti indispensabili per il territorio, dovrà tornare alle consuete attività per poter rispondere alle reali esigenze della nostra comunità” conclude il consigliere comunale ingauno.

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