Non s'ha da fare

Albenga, accorpamento scuola Carenda a Campochiesa. Minoranze contrarie: “Sindaco intervenga”

“Accorpamento scelta negativa e sfavorevole per le famiglia e con un rischio concreto per il futuro”

scuola campochiesa
Foto d'archivio

Albenga. L’accorpamento degli alluni della scuola Carenda nelle classi di Campochiesa non s’ha da fare. È questo, in sintesi, il pensiero delle minoranze di Albenga, per voce dei consiglieri Eraldo Ciangherotti, Gerolamo Calleri, Cristina Porro e Roberto Tomatis, che hanno deciso di fare appello al sindaco “affinché intervenga subito per sventare l’ipotesi”. 

“Abbiamo incontrato, ieri mattina, il dirigente scolastico Andrea Minghi con le insegnati ed hanno ricevuto riscontro in merito alla situazione degli iscritti alla prima classe della primaria: ad oggi sono pervenute 12 iscrizioni per la sede di Carenda e 10  per la sede di Campochiesa”, hanno proseguito dalle minoranze. 

“Il dirigente scolastico, purtroppo, intende, da quest’anno, accorpare le classi anziché garantire il servizio educativo su due plessi, come avvenuto sino ad oggi con lo stesso numero di alunni ed altre valutazioni dirigenziali”.

“Siamo convinti che una scelta di questo tipo sia negativa e sfavorevole alle famiglie che scelgono questa scuola Carenda sia per la riconosciuta professionalità delle maestre che per la conveniente logistica  e sia ancor più sfavorevole agli alunni che in tempo di covid dovrebbero svolgere la didattica in massima sicurezza, evitando, laddove possibile, la formazione di classi pollaio”.

“Chiediamo l’intervento immediato del Sindaco affinché venga salvata la scuola Carenda; di fatto sin d’ora annunciamo che, se la prima classe di Carenda verrà accorpata a Campochiesa, dall’anno prossimo anche quest’ultima scuola  andrà in sofferenza di iscritti e, per le medesime ragioni, si avvierà verso la chiusura”, hanno concluso i rappresentati della minoranza ingauna. 

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