Provincia. “Vogliamo mettere al corrente l’opinione pubblica sullo stato di fatto dei negozi di mobili della provincia di Savona, anche in ragione dell’oblio assoluto nel quale è precipitata la nostra categoria professionale, portavoce del design del mobile, eccellenza del Made in Italy nel mondo”. A parlare, in una nota, è l’imprenditore Luciano Carlino.
A seguito della chiusura dettata dai decreti del Presidente del Consiglio dei Ministri dell’8 – 9 e 11 marzo 2020, infatti, le attività di questo settore sono state chiuse: “Da oltre 50 giorni non abbiamo la possibilità di svolgere il nostro lavoro – spiega Carlino – e cosa ancora più grave la possibile riapertura parziale delle attività commerciali prevista per il 4 Maggio, non contempla il nostro settore lavorativo. Il codice Ateco 47.59.10 nel quale siamo inseriti che indica ‘commercio al dettaglio di mobili per la casa’, non è stato inserito tra il codici che potranno riprendere l’attività lavorativa il 4 maggio, bensì dopo il 18 maggio, con l’augurio che non intervengano altri rimandi”.
“Come è facile comprendere – continua Carlino – la situazione è diventata drammatica e insostenibile sia dal punto di vista finanziario che psicologico. Le aziende in sofferenza non saranno in grado di rinnovare i contratti di lavoro con i propri dipendenti e gli impegni di investimento sul territorio che hanno fatto in questi anni, con una grave ricaduta nella nostra Provincia. Paradossalmente dal 4 maggio saranno autorizzate al lavoro, attività molto di più a ‘rischio contagio’, che non la nostra che attua da sempre il lavoro su appuntamento e regolamenta le presenze all’interno del proprio punto vendita. Ben vengano tutti i presidi sanitari da mettere in atto per garantire la salute dei nostri clienti dei nostri dipendenti e personale, ma occorre che i media si facciano portavoce per la riapertura il 4 maggio anche della nostra categoria lavorativa, assolutamente necessaria”.
“Basta frequentare i forum per rendersi conto di quante famiglie sono in attesa della cucina per poter andare a vivere nella nuova casa, del letto per costituire la nuova famiglia oppure dell’armadio da installare a seguito di ristrutturazione della vecchia casa. Perdoni questo sfogo personale che fa eco alle lamentele di molti miei colleghi della Provincia di Savona, con i quali ci sentiamo quotidianamente per cercare di affrontare insieme le mille difficoltà burocratiche ed economiche, ma la situazione è insostenibile, farci riaprire il 18 maggio può decretare la fine di molte aziende del settore” conclude.
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