#savonaboscodimare

Val Merula, Ciangherotti: “Andora, Stellanello e Testico, tra olio e cipolla bellendina” fotogallery

"Agli amici turisti, un invito ad andare alla scoperta delle eccellenze delle nostre valli del savonese"

Val Merula

Andora. “Il mio viaggio tra le vallate della provincia di Savona questa volta mi ha portato in Val Merula”. A raccontarlo è Eraldo Ciangherotti, capogruppo di Forza Italia in consiglio comunale ad Albenga e assessore provinciale.

“Colazione da Pane, burro e marmellata ad Alassio, una vera coccola, poi via verso Andora, alla foce del Merula oasi naturalistica, piccola ma molto importante, con oltre cinquanta specie avvistate tra cui il cigno reale, il germano reale, l’anatra mandarina, l’oca cigno, il Moriglione, la Garzetta, l’airone bianco, l’airone cenerino, l’airone rosso, il martin pescatore, il cavaliere d’Italia, la gallinella d’acqua, la folaga e via dicendo”.

“E partiamo proprio dall’oasi per lasciarci alle spalle Andora, quella marina, per spingerci a Molino, la parte più antica della cittadina. Una visita alla Cooperativa agricola, una scoperta di prodotti ed eccellenze, dalla Cipolla Bellendina, Presidio Slow Food, ai vini, veramente genuini e sinceri, di Sandro Gagliolo, piccolo vignaiolo di Stellanello (non sono riuscito ad andare a visitare la sua cantina, ma il suo Pigato l’ho acquistato in Cooperativa), al pesto, alle marmellate e alle salse”.

“Poi, seguendo la strada che comincia a diventare un grande oliveto, salendo dolcemente, arrivo a Stellanello. Come tanti borghi dell’entroterra ligure Stellanello è un insieme di borgate, frazioni, tutte circondate da ulivi. Inevitabile una visita alla storica Trattoria Laureri, dove il tempo sembra essersi fermato, e una visita al Frantoio Bestoso, grande olio, ma anche carciofi e capperi sott’olio. Fra i suoi boschi, presso la chiesetta di Santa Maria del Bosco, troneggia una maestosa e roverella quercia di 200 anni di età, iscritta all’elenco degli alberi monumentali della Liguria”.

“Si riprende la strada della Val Merula per raggiungere Testico. La strada si inerpica, gli uliveti resistono, ma entrano anche castagni, nocciole, lecci. La chiesa parrocchiale dei Santi Pietro e Paolo è la testimonianza dei benedettini, anche se oggi si vede quella ricostruita nel XVII secolo in stile barocco. Al suo interno da non perdere la splendida pala di Lazzaro Tavarone, risalente 1500 e gli affreschi settecenteschi sul battistero e sulla volta. Lo sapete, però, a me interessa la valorizzazione dell’enogastronomia, e una tappa golosa la si può fare all’Osteria Du Bacan. Sulla strada, da Andora a Testico, una miriade di agriturismi, ci vorrebbe un mese per provarli tutti!”.

“Tra Stellanello e Testico, al Passu du Beu, fu scritta la canzone Fischia il Vento, e proprio di qui parte il sentiero di Fischia il vento, dedicato alla figura del partigiano Felice Cascione, che arriva a Casanova Lerrone e poi a Curenna di Vendone. Chissà dove finirò la prossima settimana, ma vorrei dire agli amici turisti, che dal 3 giugno potranno venire in Liguria, di andare alla scoperta delle eccellenze delle nostre valli. Un modo per conoscere la Liguria mantenendo le distanze di sicurezza”.

Vuoi leggere IVG.it senza pubblicità?
Diventa un nostro sostenitore!



Sostienici!


Oppure disabilita l'Adblock per continuare a leggere le nostre notizie.