Lettera al direttore

Cosa fare

Un metodo di buon senso

di Europa Verde Liguria

Spiaggia, stabilimento balneare, mare

Ieri sera è giunta alla stampa la notizia secondo cui la Regione Puglia ha concluso un accordo con i balneari,le associazioni ambientaliste,l’ANCI e le associazioni dei disabili per la gestione delle spiagge per l’estate 2020,cercando di favorire,fra l’altro, l’accesso ai disabili e lasciando ai comuni l’individuazione delle norme di dettaglio.

Sono stati stabiliti alcuni principi:
a) se le spiagge sono libere ne conegue che sono della comunità;
b) nessun ticket dovrà essere pagato;
c) saranno i comuni ad individuare eventuali limiti di accesso legati però al divieto di creare assembramenti.

I comuni quindi,se ritengono in alcuni casi, di dotarsi per maggiore sicurezza di app possono farlo o se ritengono che sulle scogliere basti mettere dei cartelli di avviso o di ripetere esperienze come quella di Savona dello “scaletto senza scalini”,affidando ad una cooperativa un punto di ingresso in mare per disabili e la sorveglianza di un tratto di spiaggia libera possono farlo liberamente.

A questo punto sorge la consueta domanda:perche’ in Liguria non si può adottare un simile metodo?Perche’ il governo regionale si è schierato senza alcuna ragione ostinatamente alla mera difesa dell’accesso tramite spiagge in concessione senza ascoltare i sindaci,che hanno giustamente richiesto regole comuni e generali per la gestione delle spiagge libere?

Perche’ la Regione non dice chiaramente che prima o poi la situazione di un mero 30% di costa destinata alla libera balneazione dovrà finire e si dovranno stabilire regole comuni conformi alle norme comunitarie?

Noi Verdi vogliamo ricordare che,quando si parla di regole comunitarie,non ci limitiamo a parlare della scadenza delle concessioni balneari,che prima o poi a gara dovranno andare alla luce dell sentenza della Corte di Giustizia Europea del 2016 e della recente sentenza del Consiglio di Stato,che si è pronunciato per l’affidamento a gara delle concessioni balneari.Noi crediamo sul punto che si possa trovare ,come si era effettuato ad esempio per il commercio su aree pubbliche,una soluzione,che salvi il valore di impresa e il rispetto dei principi comunitari senza continue corse demagogiche e populiste come fa la Regione Liguria.

Noi vogliamo infatti ricordare che a tuttoggi molte aree del Mar ligure non hanno un adeguato livello di depurazione delle acque ed anche questo significa attirare turisti e rispettare i principi comunitari.

A ciò dovrebbe associarsi lo stop alla cementificazione costiera a cominciare dal progetto della nuova passeggiata di ponente a Savona ed altri inutili progetti di porti turistici oltre alla urgente revisione del terminal di Vado Ligure,che con la nuova diga rischia di produrre nuovi e gravi fenomeni erosivi sulla costa.

Sono solo alcune idee per un turismo intelligente e sostenibile,che sicuramente non verranno ascoltatoeda Toti e dal suo gruppo ormai sempre piu’ pronti a gridare slogan e nulla piu’.

Europa Verde Liguria

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