Codice rosso

Si innamora al liceo, la perseguita per vent’anni: “Ti taglio la gola”

Lei a Milano, lui residente ad Alassio. Ora non potrà avvicinarsi ne contattare la donna o i suoi famigliari: pena l'arresto

violenza donne
Foto d'archivio

Alassio-Milano. Una storia incredibile, durata anni e anni, e che, oggettivamente, non si è ancora conclusa. Ma i recenti accadimenti hanno segnato di certo un solco profondo, dando sollievo ad una donna vittima di atti persecutori e minacce.

Tutto nasce come una storia d’amore o meglio un classico “colpo di fulmine”, scattato per lui tra i banchi di un liceo milanese. Amore mai corrisposto, ma questo non lo ha fatto demordere. “Cose da ragazzi” potrebbe dire qualcuno. Peccato, però, che dalle aule di scuola, la vicenda si sia protratta per diversi anni. Basti pensare che, oggi, i due protagonisti hanno una quarantina di anni circa.

Lei è rimasta a Milano e si è fatta una vita. Lui, per diverse vicissitudini, si è trasferito ad Alassio ma la sua ossessione non è mai diminuita e, anzi, si è fortificata nel tempo, sfociando in veri e propri atti persecutori e minacce, anche via social. L’ultima: “Vengo su a Milano e ti taglio la gola”.

Inoltre, tramite le indagini e diverse testimonianze raccolte su treni e stazioni, pare che l’uomo sia anche già ritornato a Milano per una sorta di sopralluogo dei luoghi solitamente frequentati dalla donna.

Ma quest’oggi (27 maggio), il personale del commissariato di Alassio, guidato dal dirigente Gilda Pirrè, ha notificato all’uomo una misura cautelare personale che prevede il divieto di avvicinamento alla persona offesa. L’attività è stata condotta dalla polizia di Stato alassina e dalla Questura di Milano che ha segnalato alla Procura della Repubblica di Milano.

È scattato, in sostanza, il nuovo “codice rosso” e ora all’uomo è fatto totale divieto di avvicinarsi alla donna né ai suoi famigliari, alla sua abitazione, al suo posto di lavoro e anche nei luoghi dove potrebbe e svolgere attività di routine (ad esempio palestre o centri estetici), non potrà scriverle, né via telefono né tramite social. Una misura molto grave: se dovesse continuare sarà arrestato.

Tante donne, purtroppo, ancora oggi temono che denunciare atti di questo tipo possa rappresentare una pratica inutile, mentre l’esito di questa triste vicenda, anche se purtroppo non ancora conclusa, dimostra la bontà della scelta di rivolgersi alle Forze dell’Ordine e chiedere aiuto quando necessario.

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