Savona. Dopo la festa religiosa di Santa Rita, “salta” anche la tradizionale fiera. Se la cancellazione della prima era arrivata già lunedì per bocca del priore Milly Venturino (leggi), per qualche giorno si era sperato (anche grazie ai cartelli di divieto posizionati dalla polizia locale) che almeno le bancarelle potessero “sfuggire” alle cancellazioni causate dalla pandemia. E invece è arrivato l’annuncio: venerdì 22 maggio nel quartiere dell’Oltreletimbro non si svolgerà nemmeno la tradizionale fiera in onore di santa Rita, ricorrenza amatissima dai savonesi
Una decisione che l’assessore al Commercio Maria Zunato definisce “sofferta”, presa dalla giunta comunale “per problemi legati all’applicazione delle misure introdotte per fronteggiare l’emergenza del Covid-19” e arrivata “a seguito di approfonditi aspetti legati in particolare all’elevata frequentazione che la fiera ha sempre registrato: dalla considerazione dell’assenza della benedizione delle rose e la conseguente mancata organizzazione della celebrazione religiosa, dalle idoneità dell’estensione di superficie per il mantenimento del distanziamento sociale, così come prevista, a fronte di un estesa affluenza di partecipanti”.
“La contemporaneità dei sopracitati fattori – spiega Zunato – costituiscono indubbio potenziale pericolo per affollamenti e conseguenti assembramenti di persone. Ciò anche alla luce delle stringenti disposizioni ministeriali per lo svolgimento delle attività commerciali su area pubblica”.
In una lettera aperta condivisa con il vice sindaco Massimo Arecco e con l’assessore Roberto Levrero, Zunato aggiunge: “La fredda logica dei numeri, dei decreti, delle paure generate dalla pandemia mi hanno obbligato a condividere una decisione sofferta, nella consapevolezza, però, che dietro ad un’ordinanza, ci sono famiglie, imprenditori, commercianti, vite, storie. Proprio per questo, dal punto di vista umano, ho deciso di prendere una decisione importante, simbolica, ma forte: ho deciso di acquistare tutte le rose che non sarebbero più state vendute durante la fiera”.
“E’ inutile fingere di dispiacersi, stracciarsi le vesti, solidarizzare (solo) a parole, senza che alle vuote intenzioni corrispondano fatti concreti. E’ un piccolo gesto? Non lo so. Io ascolto la mia coscienza e non mi sono mai tirata indietro quando qualcuno mi ha chiesto un aiuto”.