Povertà

Savona, famiglia in difficoltà “accampata” in Comune: “Abbiamo perso il lavoro e abbiamo tre figli da mantenere”

L'assessore al sociale: "Situazione sotto controllo. Sono più di due anni che abbiamo in carico la famiglia"

lavori comune savona

Savona. Questa mattina una famiglia savonese – con tre figli a carico – ha deciso di chiedere un aiuto economico all’amministrazione savonese, con un’azione piuttosto singolare, una sorta di “incursione” nell’edificio comunale per far sentire la propria voce. La famiglia in difficoltà, infatti, ha finito per “accamparsinell’atrio del palazzo civico con l’intenzione di rimanerci fino a ottenere lo sperato.

L’assessore al sociale del Comune di Savona Ileana Romagnoli afferma che la situazione è sotto controllo: “Sono più di due anni che abbiamo in carico la famiglia e interveniamo con fondi e assistenti sociali, in considerazione della presenza di minori nel nucleo famigliare in difficoltà”.

Oggi, in particolare, a queste forme di sostegno si è aggiunta quella di un dipendente del Comune savonese che ha deciso di offrire personalmente una mano alla famiglia bisognosa donando alcuni dei suoi buoni spesa, in modo da assicurare un pasto almeno per qualche giorno.

La famiglia, secondo quanto affermato dall’assessore Romagnoli, “non si trova in una situazione di necessità per via della crisi innescata dal Covid-19″ e sottolinea che “che il bisogno di un’attività lavorativa e un sostegno economico ha radici più profonde”.

Quanto accaduto porta a rivolgere il pensiero a tutte quelle persone e nuclei famigliari che, proprio a causa del coronavirus, si trovano in serie difficoltà economiche dopo due mesi di “buco” lavorativo ed economico. La speranza è che la ripartenza, avviata oggi, possa rappresentare un ritorno alla “normalità”, o quantomeno un’occasione per ritrovare l’equilibrio perso nel periodo di stop forzato.

L’assessore Romagnoli non nasconde la propria preoccupazione in attesa di ricevere (in particolare dal prossimo mese) nuove richieste di aiuto da parte di coloro i quali hanno patito più gravemente le conseguenze dell’epidemia da Covid-19. A ciò si aggiunge il timore che tanti, seppur in difficoltà, non vogliano rivolgersi ai servizi sociali preferendo mantenere una certa “dignità” ed evitando così di chiedere un sostegno per sopravvivere: “Di fronte a questo rischio sarà necessario un vero e proprio sostegno anche da parte del Governo” conclude l’assessore al sociale.

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