Lettera al direttore

Lettera

Savona, la lettera: “Nostra madre morta di Covid, vogliamo capire cosa non ha funzionato”

A scrivere sono i figli di una anziana ospite della Rsa Bagnasco, deceduta il 13 aprile

residenza bagnasco

Siamo i figli della Signora Lucisano Rosa, ospite per due anni e mezzo della Residenza Protetta Bagnasco di Savona, deceduta per Covid-19 il 13 aprile 2020. Facciamo riferimento all’articolo da voi pubblicato in data 9 aprile che riporta alcune affermazioni della signora Lorena Rambaudi amministratore unico Opere Sociali Servizi, che gestisce la Residenza Protetta Bagnasco. E proprio su tali affermazioni vorremmo fare alcune precisazioni.

Innanzitutto vogliamo far presente che i test sierologici a cui fa riferimento la signora Rambaudi non sono stati eseguiti tempestivamente, infatti nostra madre è stata ricoverata il 4 aprile, dopo parecchi giorni dall’inizio dell’emergenza sanitaria, senza che fosse stato fatto alcun test. Soltanto in ospedale è stata riscontrata la sua positività al Covid-19.

Noi figli eravamo tranquilli proprio perché nostra madre era in una struttura, a maggior ragione da quando é stata presa la decisione, da noi pienamente condivisa, di impedire l’accesso ai parenti per una maggiore tutela dei nostri anziani. La piena fiducia che avevamo nei confronti della struttura è però venuta meno quando abbiamo saputo del “paziente zero” costretto alle terapie esterne e conseguentemente infettato… e da lì come afferma la signora Rambaudi è iniziato tutto.

Non vogliamo fare nessuna “caccia alle streghe”, ma semplicemente vogliamo capire cosa non ha funzionato, se il “paziente zero” è stato isolato in modo tempestivo e se sono state adottate tutte le protezioni ed i percorsi separati per il personale che normalmente viene fatto ruotare sui tre piani della struttura, coscienti della fragilità dei nostri anziani.

Alla data di redazione dell’articolo in oggetto i deceduti ospiti della Bagnasco erano 5, ora ci risulta siano ben di più. Noi abbiamo quotidianamente fatto visita a nostra madre nel periodo in cui è stata ospite della struttura e mai abbiamo riscontrato ci siano stati così tanti decessi, né nel periodo influenzale né nei mesi più caldi.

Vogliamo infine esprimere tutta la nostra solidarietà al personale che opera quotidianamente a stretto contatto con i nostri anziani in questa difficile emergenza. Teniamo però a precisare che esistono altre vittime di questa situazione di non minor rilievo: ad esempio noi familiari, che da un momento all’altro ci siamo visti portar via i nostri cari senza poter dare loro nemmeno una parola di conforto. E un pensiero particolare va proprio a nostra madre che, come tanti altri, è mancata senza la vicinanza dei suoi affetti, soffrendo di questo, senza vestizione, funerale e benedizione, vittima inconsapevole di tutto ciò.

Ci auspichiamo pertanto che sia fatta chiarezza e che chi ha sbagliato paghi.

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