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Prenotazioni via app, docce “scaglionate” e ingressi contingentati: la ripartenza delle palestre savonesi fotogallery

Riapertura tra desiderio di normalità, timori e nuove modalità di fruizione

Savona. Tra desiderio di normalità, timori e nuove modalità di fruizione (dicitura che racchiude tutta una serie di soluzioni studiate apposta per consentire a tutti di riprendere a praticare l’attività in piena sicurezza e tranquillità) lunedì anche le palestre della provincia di Savona hanno potuto riaprire al pubblico.

In realtà la Regione aveva autorizzato la ripartenza già una settimana fa. Tuttavia, la quasi totalità delle palestre savonesi (così come la stragrande maggioranza delle palestre liguri) aveva deciso di “prendersi ancora qualche giorno” e rinviare la ripartenza di una settimana per comprendere meglio come mettere in atto la riapertura.

Ad una settimana esatta da quel primo viaggio, la nostra redazione è tornata a chiedere a gestori e associazioni sportive com’è stato ritornare al lavoro dopo oltre due mesi di chiusura forzata e, soprattutto, quali sono state le maggiori criticità riscontrate nella Fase 2 dell’emergenza.

“Il primo giorno di riapertura è andata discretamente bene – nota Jackie Valle dell’Asd “Z4″ di Savona – abbiamo ricevuto molte telefonate con richieste di informazioni e rassicurazioni e abbiamo riscontrato una buona partecipazione alle attività proposte sia in palestra che outdoor. Le persone si sono adeguate bene alle semplici regole da osservare (prenotazione, contingentazione e sanificazione) in modo collaborativo, ma d’altronde sono regole già esistenti e presenti anche in altre realtà, nulla di più”.

“Abbiamo avuto riscontri positivi da parte dei clienti, soddisfatti delle misure di sicurezza e del sistema di prenotazione tramite app – spiega Davide Frumento della palestra “Naos” di Albissola Marina – Abbiamo constatato un comportamento responsabile e consapevole da parte di tutti; non ci resta che sperare in un graduale ritorno di coloro che sono ancora incerti”.

“La clientela ha ancora molta paura e per questo faremo svolgere i corsi all’esterno, quando possibile – dice invece Alice Olmo della palestra “Bunny 360″ – Per la sala pesi abbiamo diviso la giornata in turni da 75 minuti, con sanificazione tra uno e l’altro. Abbiamo garantito agli abbonati il recupero dei giorni persi per il lockdown. La palestra è pulita, tanto da sembrare un ospedale. Sicuramente le spese sono aumentate molto: tra sanificazione e personale sono quasi raddoppiate. Speriamo che lo Stato ci aiuti. Per quanto riguarda la danza, invece, le mamme sono ancora molto impaurite: da mamma do loro ragione, da insegnante mi dispiace. Ma sicuramente recupereremo il tempo perso da settembre”.

“Lunedì sono entrate 16 persone, peraltro disciplinate, collaborative comprensive e consapevoli della situazione – è il racconto di Giorgio Carretta, titolare con Paolo Ivaldi della palestra “GP” in via vittime di Brescia a Savona – Molti sono ancora titubanti e timorosi su cosa fare. Le prenotazioni non sembrano creare problemi. Non nascondo che non fare per adesso la doccia per evitare assembramenti negli spogliatoi ci penalizza parecchio. Studierò una soluzione. Auguro comunque a tutti una felice ripartenza”.

Riapertura con numeri contingentati per la Asd “Il Corpo”: “Ovviamente le presenze sono decisamente basse – precisa Rosy – ma continueremo a sperare che le cose migliorino per tutti”.

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