Federnuoto

Piscine, Barelli: “Il nuoto riapra il 18 maggio o rischia il fallimento”

"Le società sportive sono sulla soglia del fallimento"

barelli

Savona. “Spero che il 18 maggio si possano riaprire le utenze ai praticanti, ovviamente con formule e precauzioni ben definiti per ridurre i contagi. Altrimenti se non ci saranno aperture i gestori delle piscine rischiano di fallire e tante società sportive saranno costrette alla chiusura. Dobbiamo iniziare subito la fase 2 per arrivare presto alla fase 3″. Lo ha detto, parlando con l’Agi, Paolo Barelli, presidente della Federazione Italiana Nuoto dal 2000 e numero uno della Federazione Europea.

Servono contribuiti a fondo perduto per le società sportive che dopo una chiusura di tre mesi non sanno come andare avanti: si tratta di una necessità di carattere nazionale. L’altro punto è l’accesso al credito con somme molto più importanti, almeno quattro volte tanto, rispetto a quelle messe a disposizione dal Governo e sull’arco di dieci anni”. Così si è espresso Barelli parlando del futuro, non solo degli sport acquatici, in Italia a seguito dell’emergenza sanitaria dovuta al Coronavirus.

“Non lo dico solo per le circa millecinquecento società di nuoto italiane ma per tutte le settantamila società sportive in Italia che sono le uniche che consentono di svolgere l’attività motoria” ha aggiunto il presidente federale, che spiega come “solo la federazione con un grosso sacrificio può aprire i tre/quattro centri federali nazionali, ma se non ci saranno indicazioni precise quando si potrà riaprire l’attività e non ci saranno prospettive nessuno potrà supportare i costi delle piscine“.

Le società sportive – ha ribadito – sono sulla soglia del fallimento perché non possono permettersi il lusso di pulire, di depurare e di tutta la manutenzione necessaria per una piscina“.

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