Albenga. “A parole è tutto semplice: per evitare gli assembramenti durante la movida fate così e per gestire le spiagge libere fate cosà. Ma poi la gestione vera e propria è un’altra cosa: abbiamo bisogno di supporto concreto e risorse, di cui però non si vede nemmeno l’ombra”.
Non va certo per il sottile il sindaco di Albenga Riccardo Tomatis che, alle prese con la non facile gestione della movida (in particolare nel centro storico) e, a breve, anche con quella delle spiagge libere, si è voluto togliere i classici sassolini dalla scarpa, anche in difesa dei tanti colleghi in giro per l’Italia che vivono le stesse problematiche.
“Quello della gestione della movida è sicuramente un problema nazionale. Tutti abbiamo visto le foto di grandi assembramenti nelle principali piazze italiane. Poi sentiamo le dichiarazioni del presidente di Regione Liguria Giovanni Toti, che rende tutto ‘semplice’, ma sempre e solo a parole”, ha proseguito il sindaco.
“Non è possibile sentirsi dire che noi sindaci dobbiamo essere sempre presenti durante le serate per controllare e così anche le Forze dell’Ordine. Si prendono delle decisioni, ma poi le problematiche le devono affrontare gli altri (i primi cittadini) e senza nessuno supporto dalla Regione”.
“Io, così come i colleghi, non abbiamo il dono dell’ubiquità ed è anche impossibile pensare che, tutte le sere, possiamo essere presenti nei luoghi della movida. Io sto cercando di farlo, ma che soluzione è? Idem locali e bar, a cui non può essere demandato questa responsabilità in toto, e la polizia locale, che non possiamo però impiegare esclusivamente per questo, altrimenti rimangono sguarnite tantissime altre aree sensibili della città”.
“Se la Regione erogasse, ad esempio, dei fondi ai singoli Comuni per ingaggiare degli steward che si dedichino ai controlli allora potremmo parlare di una proposta di soluzione. Ma al momento, è innegabile, non ce sono. E lo stesso discorso, alle porte della stagione estiva, lo possiamo estendere anche alla gestione delle spiagge libere. Troppo comodo dire ‘fate così o fate cosà’: a parole è tutto semplice è la realtà che è ben più difficile da affrontare, a maggior ragione senza alcun strumento”, ha concluso Tomatis.