Savona. È stato un sabato notte diverso quello vissuto ieri (sabato 23 maggio), in Darsena a Savona. E non sarebbe potuto essere altrimenti, dopo il tornado di polemiche relativo agli assembramenti registrati venerdì notte e il duro confronto tra il sindaco Ilaria Caprioglio (ieri sera non presente) e il governatore di Regione Liguria Giovanni Toti.
“Più controlli e maggiore sicurezza”, si era detto, in sintesi, anche attraverso le dure prese di posizione di questore e prefetto. E così è stato. IVG.it era presente per documentare lo svolgimento di questo primo sabato post sblocco delle restrizioni imposte dai vari lock-down.
Darsena “blindata” dalle Forze dell’Ordine (undici pattuglie di polizia di Stato, Stradale, carabinieri e polizia locale), coordinate da Michele Lupi, dirigente Ufficio Prevenzione Generale e capo delle volanti, con una sorta di vero e proprio checkpoint di controllo allestito nella parte alta di via Baglietto, sia dal lato del ponte mobile che da quello dei lavatoi. Presente anche l’assessore alla sicurezza Roberto Levrero.
Giovani e non fermati, con conseguente richiesta di documenti e, soprattutto, ingressi contingentati, come è stato per lungo tempo, nelle scorse settimane, anche nei supermercati e in altre attività: “Oltre un tot di presenze, non si va. Se zona troppo piena, escono alcuni e solo in quel momento entrano altri”, il messaggio nemmeno troppo tra le righe.
Ecco la fotografia della serata, contraddistinta, intorno alle 20, da un violento acquazzone che, abbattutosi su Savona, ha tenuto momentaneamente i giovani lontani da uno dei classici ritrovi della movida, ma non troppo a lungo. Si sa, infatti, che la serata vera e propria inizia verso le 23. E così è stato anche ieri.
A quel punto sono scattati i controlli serrati, ma anche le prime sanzioni. Una in particolare è stata particolarmente salata (ben 800 euro) ed è stata comminata ad un ragazzo residente a Cuneo. Il giovane piemontese, nonostante la massiccia presenza delle Forze dell’Ordine, si è presentato tranquillamente, quasi con spavalderia, ai controlli. E al momento di dichiarare la sua residenza, ha risposto: “Sono piemontese e vengo da Cuneo. Sono sceso in Liguria a fare un giro”. Inutile ricordare che gli spostamenti tra Regioni sono vietati e il giovane ora farà rientro a casa insieme alla sanzione da quasi mille euro.
Il sipario, se così si può dire, sul primo sabato notte post lock-down in Darsena, è calato intorno all’una di notte, quando anche gli ultimi locali hanno spento le luci e tirato giù le serrande, mentre i clienti hanno fatto ordinatamente ritorno a casa.
Tra le note di colore, la presenza in Darsena di un altro membro dell’amministrazione, l’assessore ai Lavori Pubblici Pietro Santi. Ma il suo ruolo non è bastato ad evitare i rigorosi controlli, ai quali si è dovuto sottoporre anche lui (come si evince dalla foto). Da segnalare anche alcune iniziative di singoli gestori e titolari dei locali della Darsena: ad esempio, il Birro’, uno dei bar nella zona interessata dall’assembramento di venerdì, che ha ingaggiato due guardie private per tutelarsi.
“Darsena presidiata ieri sera da un maggior numero di pattuglie della Polizia Municipale e delle Forze dell’Ordine rispetto a venerdì sera. Controlli a tappeto e chiusura degli accessi alle ore 23: una soluzione drastica al fine di evitare assembramenti”, il commento del sindaco Caprioglio, postato questa mattina sulla sua pagina Facebook.