Albenga. “La gestione della movida è una cosa seria. Se il sindaco Tomatis non è in grado si può anche dimettere”. Inizia con un pensiero molto forte l’intervento del consigliere di minoranza di Albenga Eraldo Ciangherotti, che ha voluto rispondere così al primo cittadino Riccardo Tomatis, autore a sua volta di un attacco al presidente di Regione Liguria Giovanni Toti sulla gestione della movida e dei conseguenti assembramenti.
“Non è una provocazione, neppure un intervento che vuole strumentalizzare la politica. Il mio è un dato di fatto. Ho letto l’intervento del primo cittadino contro il governatore Toti, – ha proseguito Ciangherotti. – Non solo non è condivisibile, ma è fuori luogo. Albenga ha un organico sufficiente per fare controlli e agire in sicurezza. Ha a disposizione 50 agenti della polizia municipale. E’ sufficiente organizzare controlli e pattuglie. Nessuno chiede che il sindaco, come ha detto, abbia il dono dell’ubiquità. Ci sono le forze dell’ordine deputate a fare i controlli e a far rispettare le regole”.
“Il sindaco Tomatis è distratto o forse fa finta di non capire che la movida albenganese non vive una situazione di emergenza come abbiamo visto in televisione, ma certamente deve assumersi le sue responsabilità e non allontanarla da sé solo per ottenere attenzione. Avviare iniziative a tutela della legalità e fare promozione tra i giovani di comportamenti più sicuri e responsabili favoriscono anche la quiete dei residenti”.
“Da una settimana siamo entrati nella fase di post lockdown non è necessario invocare ulteriori interventi della Regione. Il sindaco è la figura massima che può far rispettare le regole. Come? Con l’impiego serrato della polizia municipale che, non solo deve essere impiegata, insieme alle forze dell’ordine, al fine di far rispettare il distanziamento sociale, ma anche per applicare sanzioni a chi non rispetta le regole. A livello nazionale, con una circolare del Viminale è stata disposta un’ intensificazione dei controlli, ai sindaci la libertà di azione di poter chiudere aree e quartieri e di intervenire senza necessariamente cercare in continuazione un capro espiatorio se le cose nelle città che amministrano (come nel caso di Albenga) non vanno”, ha concluso l’amministratore di Forza Italia.