Savona. “Il lockdown ha bloccato il comparto immobiliare. Nelle prime tre settimane si è calcolato l’annullamento di circa 20.000 atti di compravendita; il clima di paura ed ansia per un futuro economicamente incerto ha fatto intravedere agli italiani come investimento alternativo l’oro”. Lo afferma Simona Saccone (nella foto), consigliere comunale di Fratelli d’italia a Savona e commissario provinciale di Assocasa.
“Il possibile aumento della disoccupazione e l’idea di lockdown improvvisi crea lentezza nella ripresa del mercato immobiliare, da sempre bene rifugio degli italiani – spiega Saccone -. Il mercato immobiliare aveva già subito un rallentamento prima del diffondersi del Covid-19 secondo il primo rapporto sul mercato immobiliare 2020 di Nomisma. La pandemia ha colpito un Paese debole che nell’ultimo trimestre del 2019 aveva registrato già dati negativi”.
“I primi due mesi del 2020 – prosegue – sono infatti segnati dal rallentamento dell’economia del colosso asiatico a seguito della diffusione della malattia. E, considerato che la Cina rappresenta il 16% del Pil e il 10% della domanda mondiale di petrolio, il suo arretramento ha dato via alla crisi economica generale che è avanzata a macchia d’olio ovunque”.
“Le agenzie immobiliari riapriranno con tutte le norme e le disposizioni di legge anticontagio, con un occhio allo smart working, dopo settimane di poca se non nulla attività, alcune a causa delle spese sostenute si troveranno a non alzare più la saracinesca – dice Saccone -. Un occhio di riguardo allo smart working, con non poche domande alle quali solo il tempo potrà dare loro risposte. Il lockdown ha cambiato il modo di vivere la casa avendo trasferito nella stessa molte attività che consideravamo deputate alla città e le persone si sono accorte di vivere in case che non rispecchiano le proprie necessità!”.
“Alcuni titolari di agenzie savonesi mi hanno detto di essersi accorti della titubanza ad affittare immobili per l’estate se non per brevi periodi per paura di lockdown imprevisti e carenza di soldi – sottolinea il commissario provinciale di Assocasa -. Molti gli immobili messi in vendita da chi ha aziende per coprire le spese retroattive, immobili che per ora comunque ne è difficile la vendita”.
“D’altronde più crescerà la disoccupazione e la cassa integrazione meno le famiglie compreranno casa. A questo punto la richiesta di aiuto viene fatta alle banche che per cercare di dare ossigeno al settore immobiliare dovrebbero allargare i criteri di erogazioni di mutui fino ad oggi ancora molto rigidi. Inoltre si potrebbe anche pensare a sgravi fiscali per chi affitta case per le vacanze per la famiglia” conclude Saccone.