I dettagli

Liguria, ecco l’ordinanza di Toti: riaprono negozi, ristoranti, piscine e anche le scuole guida

"Da domani potrete fare tutto quello che facevate prima senza distinzione alcuna", ma Toti avverte: "La distanza di un metro vale per tutti"

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Liguria. “Da domani potrete fare tutto quello che facevate prima senza distinzione alcuna, sempre all’interno del territorio regionale, richiamandosi alle norme di prudenza, all’uso dei dispositivi di protezione individuale, alla distanza sociale di un metro che vale per tutti. Il male è ancora tra noi e lo dobbiamo combattere”.

Così il presidente ligure Giovanni Toti riassume i contenuti dell’ordinanza che sancisce la riapertura della Liguria da domani, 18 maggio. Provvedimento che attende solo di essere firmato: “Lo farò non appena arriverà il testo definitivo del Dpcm”, ha detto il governatore.

Da domani, dunque, libera circolazione per tutti i cittadini sull’intero territorio regionale senza autocertificazione. Si potrà andare a soggiornare in una seconda casa, incontrare amici, parenti e conoscenti senza alcuna restrizione, così come previsto dal Governo stesso. Vietato però spostarsi in un’altra regione se non per motivi di salute, lavoro o necessità. Riaprono i parchi, le ville, i giardini e le aree giochi per bambini. Via libera a musei, biblioteche e luoghi della cultura.

Possono riaprire tutte le attività di commercio al dettaglio, la ristorazione (compresi bar, pub, gelaterie, pasticcerie e simili), i servizi alla persona (parrucchieri, barbieri, estetisti, tatuatori e assimilati), gli stabilimenti balneari a discrezione dei gestori, le spiagge libere e libere attrezzate (che saranno oggetto di specifiche ordinanze dei Comuni), tutte le strutture ricettive al chiuso e all’aperto (come campeggi e bungalow).

Saranno consentite le attività sportive col distanziamento sociale non solo all’aperto ma anche al chiuso, nelle palestre, nelle piscine, nei centri sportivi pubblici e privati. Via libera anche a mercati e fiere, all’aperto e al chiuso, che dovranno trovare il modo di rispettare il metro di distanza che vale come misura universale. Possono riprendere la loro attività gli uffici aperti al pubblico e la manutenzione del verde.

Unica vera novità rispetto a quanto annunciato è la ripartenza delle scuole guida, prevista dalla Regione a partire dal 20 maggio, in attesa delle linee guida specifiche.

“Nelle prossime ore, non appena arriverà il Dpcm del presidente del Consiglio, firmerò l’ordinanza regionale per riaprire sostanzialmente la Liguria a partire da domani, lunedì 18 maggio. Spero che questa volta la politica del buon senso non lasci di nuovo il passo a quell’apparato che rema contro ogni semplificazione di questo Paese. Quel Dpcm è stato oggetto fino alle 4 di questa mattina di un franco e costruttivo confronto con il governo perché nella prima stesura mancava il richiamo alle linee guida approvate all’unanimità dalle Regioni e condivise dal governo – ha detto Toti riferendosi alla riunione fiume convocata all’una per evitare di far saltare tutto all’ultimo secondo – Ci auguriamo che il documento finale segua l’impianto che abbiamo concordato: è un tema caro non alle regioni ma al paese. Quello che stiamo chiedendo è che il Paese possa riaprire con regole certe, chiare, applicabili e sostenibili economicamente, che consentano a tutte le nostre imprese di riaprire e far ripartire l’economia del Paese che perde il 10% del Pil”.

“Temo che in questo Paese ci sia un male endemico come la malaria – prosegue il governatore ligure – per cui quando si tenta di semplificare per rendere applicabili le regole, c’è sempre un ente o un comitato di troppo che rifugge le proprie responsabilità. In questa palude in cui tutte le responsabilità si mescolano e ogni ente ha il diritto-dovere di dire la propria si rischia di creare un assetto normativo che già in tempo di pace è impossibile da praticare per le imprese ma che in tempo di Covid diventa mortale, oltre la malattia. Serve un lavoro gigantesco – afferma Toti – per ricondurre tutto l’impianto normativo a qualcosa che sia realmente applicabile per i cittadini che da domani riapriranno le loro attività, ristoranti, bar, botteghe artigiane, negozi o stabilimenti balneari. Altrimenti avrà vinto quel mostro che fa della burocrazia, dell’assenza di responsabilità e della complicatezza lo stile e la ragione di questo paese: sarebbe una sconfitta che tutti noi governatori non intendiamo accettare”.

“Certamente – aggiunge Toti – tutte le riaperture consentite da domani dovranno sempre rispettare le norme di prudenza, come il distanziamento sociale o l’utilizzo delle mascherine, perché il Covid è ancora tra noi e dobbiamo continuare a combatterlo. Tutte le attività apriranno i battenti sulla base di regole chiare e precise da rispettare con il massimo rigore, contenute in quelle linee guida approvate all’unanimità dai governatori in sede di Conferenza delle Regioni”.

Di seguito l’elenco completo delle riaperture:
parchi, ville e giardini pubblici oltre che le aree gioco attrezzate;
musei, archivi, biblioteche e degli altri istituti e luoghi della cultura;
attività commerciali al dettaglio;
ristorazione (ad esempio: bar, pub, ristoranti, gelaterie, pasticcerie e tutti esercizi somministrazione alimenti e bevande);
servizi alla persona (fra cui parrucchieri, barbieri, estetisti e tatuatori);
stabilimenti balneari;
spiagge libere e libere attrezzate (che saranno oggetto di singole ordinanze dei sindaci);
strutture ricettive (ad esempio alberghi, agriturismi, bed&breakfast, affittacamere);
strutture ricettive all’aria aperta (ad esempio i campeggi);
attività sportive di base e l’attività motoria in genere;
piscine e palestre (in anticipo rispetto all’apertura dal 25 maggio prevista dalle norme nazionali);
centri e circoli sportivi pubblici e privati;
commercio al dettaglio su aree pubbliche: mercati, fiere e mercatini degli hobbisti;
tirocini extracurricolari;
uffici aperti al pubblico;
attività di manutenzione del verde;
dal 20 maggio, anche le scuole guida.

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