Savona. Una operazione in otto diverse case di riposo della provincia di Savona, principalmente del ponente, per acquisire documenti e cartelle cliniche degli anziani morti positivi al Coronavirus. E’ stata messa in atto questa mattina dalla Guardia di Finanza di Savona, su mandato del pubblico ministero Giovanni Battista Ferro.
Si allarga dunque ancora l’indagine della Procura di Savona, con le strutture coinvolte che da sei diventano otto. La Procura ha focalizzato le sue attenzioni su quelle Rsa in cui si sono registrate le situazioni più critiche in materia di decessi legati al Coronavirus.
Tutto è partito a fine marzo dalla Rsa Trincheri di Albenga, quando il procuratore Ubaldo Pelosi ho aperto un procedimento volto a raccogliere informazioni sulla gestione dell’emergenza dopo l’inchiesta giornalistica di IVG. In seguito gli accertamenti hanno coinvolto anche la Rp Trincheri, la Humanitas di Borghetto Santo Spirito, la Giacomo Natale di Alassio, la Vada Sabatia di Vado Ligure e l’Ospedale Sant’Antonio di Sassello. E ora, a quanto pare, anche la Cooperativa Il Faggio di Savona e Il Gabbiano di Vado Ligure.
Anche se al momento non ci sono indagati, per alcune delle strutture (quelle interessate da denunce specifiche) esistono già delle ipotesi di reato: epidemia colposa, omicidio colposo e delitti colposi contro la salute pubblica. Per altre, invece, al momento il fascicolo al momento è un semplice “modello 45”, ossia una raccolta informazioni senza alcuna ipotesi specifica di reato: si tratta di quelle su cui sono uscite inchieste giornalistiche ma per le quali non sono arrivate denunce in Procura.
Nel frattempo, sempre per quanto riguarda il savonese, Alisa ha incluso la residenza protetta Santuario di Savona tra quelle “ad elevata criticità”. L’agenzia regionale ha suddiviso tutte le Rsa della Liguria in cinque categorie: ad elevata criticità, a criticità moderata, a criticità lieve, senza criticità, totalmente integre. Il 63% delle case di riposo rientra nelle ultime due classi.