Regione. Il gruppo regionale del Partito Democratico chiede al presidente Giovanni Toti di “aprire un confronto per gestire l’allestimento e l’apertura dei bagni marini e delĺe spiagge di pubblica balneazione”.
“Un importante e vitale pezzo dell’economia ligure deve poter contare su protocolli chiari e sostegno concreti e non proclami per poter provare a gestire una fase molto complicata anche per il turismo. Le linee guida Inail per la gestione dei bagni marini vedono un confronto serrato tra Governo e rappresentanti di categoria, in modo da fornire chiare indicazioni che auspichiamo giungano al più presto. In ugual modo la Regione deve aprire un confronto serio con le associazioni dei bagni marini, i rappresentanti del turismo e i sindaci. Come gruppo Pd chiediamo anche di affrontare il tema in terza commissione con l’assessore competente e attraverso le audizioni di tutti i soggetti coinvolti”.
“Molte sono le proposte che vari Comuni hanno avanzato per gestire le spiagge libere ed è evidente che i sindaci non possono essere lasciati soli, perché la gestione dei flussi è un elemento centrale in termini di contenimento del contagio e i costi di queste gestioni non possono essere lasciate in carico agli Enti Locali. La Regione Emilia Romagna ha messo a disposizione cinque milioni di euro per questo comparto, dopo un confronto con gli addetti ai lavori. Come gruppo PD avevamo avanzato la proposta di ricalibrare i fondi europei già destinati alla nostra Regione, in modo da predisporre il massimo supporto all’economia, al netto di quanto il governo nazionale sta decretando in termini di aiuti economici”.
“Il presidente Toti e la giunta regionale ascoltino i territori e rapidamente convochino un tavolo di lavoro, perché il proclama ‘apriamo, apriamo’ può essere utile solo se gestito seriamente. Consideriamo sbagliata la proposta di Toti di far pagare l’ingresso alle spiagge libere: si tratterebbe di una privatizzazione ulteriore degli arenili. Se serve un presidio di sorveglianza per verificare il rispetto delle norme di sicurezza, il costo di tale servizio non ricada sugli utenti”.