Stile savonese

Francesca Bogliolo, l’interprete degli artisti

"Stile Savonese" è la rubrica di moda, bellezza e lifestyle di IVG, a cura di Maria Gramaglia

Stile Savonese 3 maggio

Quella che si è appena chiusa è stata una settimana importante, quella che ha segnato la fine della Fase 1 e l’inizio della Fase 2 dell’emergenza Covid-19. Per noi liguri, qualche assaggio di libertà quotidiana.
Per quanto mi riguarda, la vita continua a casa, ma con la libertà di usare i cinque sensi per andare a trovare quello che potrebbe essere il mio congiunto: il mare.
Guardarlo in tutta la sua azzurrità mi apre gli orizzonti, sentirne l’odore mi ossigena la vita , ascoltare la musica frizzante delle onde mi rasserena, la freschezza dell’acqua mi da energia e il suo sapore è leggerezza pura, la grazia della semplice quotidianità, oggi così preziosa. Un valore ritrovato. E così per ogni cosa: per i fiori, per il cielo, per la natura … Quanta bellezza ci circonda e nemmeno ce ne rendevamo conto.

Anche voi che mi state leggendo avete l’impressione di aver tolto una patina di opacità dagli occhi, dalla mente, dal cuore?
Ora sto recuperando con la natura, ma mi manca di non poter andare ancora nei musei e nelle gallerie e attendo il 18 Maggio per tornare ad ammirare dal vivo opere d’arte che ci dicono tanto anche di noi.
Vi chiedete mai perché vi piace un’opera d’arte o lo stile di un artista, piuttosto che altri?
Io me lo chiedo: perché mi piace una cosa e non un’altra?
La risposta me l’ha data Francesca Bogliolo, noto curatore e critico d’arte di Albenga, rappresentante della Delegazione FAI Albenga-Alassio, arteterapista.
Meravigliosa donna con un’essenza che sa di grazia ed energia. Tutto il suo essere sprigiona eleganza interiore, bellezza, filtrata dalla sua lente di storica dell’arte, che vuole condividere e rendere alla portata di tutti. Perché tutti abbiamo diritto alla bellezza.
Su questo concetto ci torniamo. Ora voglio raccontarvi della straordinaria chiacchierata telefonica che ho fatto con Francesca per scrivere questo articolo.
L’intervista fa parte del ciclo “Stile Savonese in quarantena”, ovvero tutte quelle iniziative che sto individuando in questo periodo volte alla condivisione libera di bellezza ed emozioni.
Progetti sviluppati prevalentemente sui social, che io guardo con particolare attenzione, che ci hanno salvato in questi mesi di distanziamento fisico, e che, anche grazie a loro, non è stato distanziamento sociale.
Francesca Bogliolo, che ha fatto da motore, insieme a tre giovani albenganesi brillanti, Matteo Scavetta, Roberta Bani e Alice Salvatico, hanno ideato e lanciato su Instagram il progetto “Un quadro di TE”.
Dopo gli audiolibri, arrivano gli audioquadri: un’originale iniziativa interattiva, peculiarità meravigliosa dei social, in cui le opere artistiche vengono scelte dai follower e il quartetto ingauno li racconta con un linguaggio semplice e immediato. Perché il loro scopo è quello di avvicinare e incuriosire, per lasciare a chi ascolta il desiderio di scoprire ancora di più la bellezza della cultura.
“Ogni quadro è uno specchio. Dentro lo specchio c’è una storia che vuole essere raccontata. Diteci qual è il vostro quadro preferito e andiamo insieme oltre la cornice!”
Ma attenzione: con il progetto Un quadro di TE, vogliono condividere la bellezza dell’arte da un punto di vista differente. E qui arriva la risposta al mio quesito iniziale – Perché mi piace una cosa, piuttosto che un’altra?
Francesca mi ha raccontato infatti che l’arte ci può raccontare qualcosa di noi stessi: ogni volta che ci fermiamo davanti a un’opera, questa funziona come uno specchio riflettendo dei dettagli di noi stessi che non avevamo ancora notato.
Che ragazza illuminata! Quindi il progetto non è imperniato sulla spiegazione dell’arte, ma ci spiega perché ci piace proprio una determinata opera. Un approccio davvero interessante.
Come funziona? Andate sulla pagina Instagram @unquadrodite e mandate un messaggio in direct con l’indicazione dell’opera che preferite. A seconda che questa sia catalogata come arte contemporanea, 800 e architettura o classica, Francesca, Matteo o Roberta registreranno un video che viene pubblicato sulla pagina, seguito poi da particolari, approfondimenti e quiz sull’opera curati da Alice.

“Una bellissima esperienza per me, anche per il lavoro d’equipe che c’è dietro. Lavorare con giovani freschi e brillanti, pieni di idee, che danno nuovi e continui stimoli anche a chi ha esperienza è una bella sfida, un grande scambio, molto edificante.
L’iniziativa ha riscontrato un seguito inaspettato che ci riempie di felicità. Abbiamo infatti deciso di avviare le pratiche per depositare il marchio. L’obbiettivo è quello di provare a sviluppare un progetto che vada oltre all’attività sui social media, con un pubblico che sceglie le opere anche dal vivo. Ma questo è il futuro e lo svilupperemo. Nell’imminenza invece, abbiamo già programmato l’iniziativa dedicata a un pubblico di piccoli amici dell’arte, di età dai 6 anni in su. “
Così Francesca ha commentato questo splendido lavoro.

Francesca Bogliolo è un vulcano di idee, sempre in movimento. Ma non è come tante persone impegnate: in lei non ci sono i segni del “troppo” , non c’è il soffocamento delle emozioni, anzi. In lei c’è una poesia continua, anche se si parla di andare a comprare il pane.
Sul suo sito “Temposospeso” ho letto “Temposospeso vuole ricordare alla mia memoria bambina come sia importante ritagliarsi degli attimi di vita personali in cui meravigliarsi ed emozionarsi. Dostoevskij si chiedeva se la bellezza salverà il mondo: io sono fermamente convinta di sì.”
Io e lei abbiamo progetti che viaggiano in parallelo, che hanno come filo conduttore la bellezza, che sarà capace di salvarci. Perché sì, abbiamo bisogno di essere salvati.

Francesca Bogliolo, che recentemente ha curato “BOTERO”, mostra dedicata all’artista colombiano Fernando Botero allestita nelle splendide stanze di Palazzo Pallavicini a Bologna, gestisce un numero tale di progetti, che ci vorrebbe un libro per raccontarli, ma voglio ancora raccontarvi una cosa bellissima che è emersa durante la nostra chiacchierata.
Secondo Francesca, al critico d’arte non spetta il compito di giudicare l’arte, ma vede la professione come quella dell’interprete, che “traduce” con un linguaggio semplice e familiare il “codice” usato dall’artista.
Ma questo non ve lo racconto con le mie parole, perché non voglio rovinare nulla. Questo è ciò che ha scritto lei stessa sul suo profilo Facebook dopo la nostra chicchierata

“Tornerò a fotografare in un museo, a sentirmi a casa tra pareti sempre uguali sempre diverse, ad ascoltare e approfondire la lingua più misteriosa che il tempo sa conservare, modificare e condividere con noi. Quando mi chiedono quale sia il mio lavoro io rispondo di non essere altro che un’interprete che cerca di tradurre sfumature e dettagli di una lingua che prima parla all’anima e poi agli occhi. La mia mente vuole restare limpida, scevra dai giudizi e aperta alla più profonda comprensione. Miró nel 1938 diceva: – Se non ci impegniamo a scoprire l’essenza religiosa, il senso magico delle cose, non faremo altro che aggiungere nuove forme di abbrutimento, a quelle, già immani offerte oggi ai popoli. – L’ho sempre condiviso e citato nelle mie presentazioni, ma oggi mi sembra più attuale che mai.”

Francesca, dal 18 Maggio riapriranno i musei. Sei pronta?
“ Non vedo l’ora di tornare a visitare opere nei musei, perché c’è bisogno di bellezza e lì ne troviamo tanta.” #ilbellocisalverà

“Stile Savonese” è la rubrica di moda, bellezza e lifestyle di IVG, a cura di Maria Gramaglia. Ogni settimana una passeggiata tra le vetrine dei negozi della nostra provincia, a caccia di novità: un “viaggio” tra le tendenze savonesi a livello di moda, bellezza o arredamento, ma anche tra proposte come gite, corsi o spettacoli a teatro. Clicca qui per leggere tutti gli articoli

Vuoi leggere IVG.it senza pubblicità?
Diventa un nostro sostenitore!



Sostienici!


Oppure disabilita l'Adblock per continuare a leggere le nostre notizie.