Nel dimenticatoio

Fase 2, rabbia Federmoda Savona: “Increduli e sbigottiti, perché dobbiamo aspettare il 18 maggio?”

"Fateci aprire, abbiamo bisogno di tornare a lavorare"

Via Paleocapa Savona

Savona. “L’ 11 marzo avete detto di chiudere e lo abbiamo fatto. Vi siete dimenticati di noi sia nel decreto Cura Italia che nel decreto della liquidità”. Rabbia e incredulità. Sono questi i sentimenti che emergono dalle parole di Donato Gavazza, presidente di Federmoda Savona, il quale punta il dito contro il governatore ligure Giovanni Toti, quest’ultimo reo, secondo Gavazza, di aver “anticipato tutte le aperture” ma non quella del settore da lui rappresentato.

“Abbiamo avuto la falsa illusione che saremmo stati aiutati – spiega Gavazza -, ma non solo si sono dimenticati del comparto moda nel decreto Cura Italia ma anche nel decreto liquidità. Si perchè per far fronte agli impegni presi ci hanno proposto i prestiti garantiti con il Fondo Centrale di Garanzia che altro non è che altri debiti, che vanno a stressare ulteriormente i conti economici delle aziende. Servono finanziamenti a fondo perduto, un prolungamento della moratoria fiscale e contributiva almeno fino al 30 settembre 2020 un riconoscimento della svalutazione del magazzino per la merce invenduta pari al 60% attraverso la concessione di un credito di imposta”

“Questo è quello che serve subito in caso contrario sarebbero a rischio 30 mila posti di lavoro e la chiusura di 14 mila punti vendita – continua – e questo non è un problema per gli operatori del settore, è un problema per tutta la comunità”.

“Non capiamo perché non ci fate aprire quando siamo disposti e disponibili a far rispettare tutti i dispositivi di sicurezza – commenta il presidente di Federmoda Savona -. Per noi è molto importante la salute dei nostri clienti e la nostra. Per i negozi da bambini non avete adottato nessun protocollo ed avete fatto aprire il 14 aprile, perché gli altri operatori non possono? Vorrei porvi una domanda a tutti voi”.

“Perché il giorno 4 maggio aprono gli ingrossi del nostro settore che devono rifornirci e non fate aprire i nostri negozi? – conclude Gavazza – Aspettare il 18 maggio per farci aprire? Non capiamo il perchè quando l’Inail ha stabilito che siamo un settore a basso rischio e noi abbiamo tutto l’interesse e fare rispettare le regole sulla sicurezza sia per noi che per i nostri clienti. Per noi la salute dei nostri clienti è al primo posto. Fateci aprire, abbiamo bisogno di tornare a lavorare oppure una parte delle aziende non sarà in grado di riaprire”.

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