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Diocesi Savona: sostegno per il post emergenza, prosegue l’attività della Caritas

Per fronteggiare le inevitabili conseguenze socio-economiche, aiuto ai poveri

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La Diocesi di Savona-Noli al lavoro per offrire un sostegno concreto per il post-emergenza. La pandemia da Covid-19, oltre a lutti e sofferenze, sta già lasciando inevitabili conseguenze socio-economiche, peraltro su un territorio come quello savonese ancora provato dalla crisi degli anni scorsi. Perciò il vescovo Calogero Marino, di concerto con gli organismi diocesani, intende attivare strumenti che possano aiutare persone e famiglie in difficoltà.

“Mi piacerebbe poter lanciare ufficialmente questa iniziativa durante la Messa crismale del prossimo 28 maggio – spiega monsignor Gero – è importante che la nostra Chiesa sia prossima alle persone in difficoltà partendo con una raccolta fondi e dotandosi degli strumenti che riterremo necessari per affrontare le diverse necessità”.

L’azione coinvolgerà i diversi uffici e potrà contare sull’operatività di Caritas. Intanto il Vescovo ha costituito con decreto una “commissione crisi” per avviare un attento discernimento delle conseguenze sociali, economiche e pastorali che già ora la pandemia sta producendo. La commissione, che ha comqae coordinatore don Adolfo Macchioli, è composta dal vicario generale don Angelo Magnano, dal direttore dell’Ufficio per le missioni e le migrazioni don Michele Farina, dall’economo diocesano 4 Lorenzo Prando, dall’economo del Seminario Maurizio Raineri, dal direttore dell’Ufficio beni culturali Ugo Folco, dal direttore di Caritas Alessandro Barabino, dal presidente della Fondazione ComunitàServizi Marco Berbaldi, dalla commercialista Marinella Ferro e dall’avvocato Giacomo Buscaglia.

E intanto prosegue l’attività della Caritas diocesana in questo periodo di emergenza restando accanto alle persone e potenziando servizi già esistenti ma anche aprendo servizi straordinari per il sostegno alle persone. Partendo dal Centro ascolto diocesano, in via dei Mille 4 a Savona, gli operatori e alcuni volontari hanno aiutato moltissime persone a compilare le richieste dei buoni spesa comunali e dell’emporio.

Per quanto riguarda le domande dei voucher comunali, il CdA ha inoltre aiutato il Comune a distribuire i buoni spesa dal 22 aprile. In segreteria viene fatto un orientamento sia telefonico sia front office, e agli utenti più fragili sono state fatte telefonate di sostegno molto apprezzate soprattutto da chi vive in solitudine. Anche l’area abitativa ha lavorato tramite telefonate di vicinanza ai singoli e ai nuclei familiari. Per i senza dimora sono stati messi a disposizione 16 posti letto nei locali del Seminario vescovile per permettere loro di avere un posto dove trascorrere in maniera consona il periodo di isolamento.

L’accoglienza notturna ha cambiato totalmente la sua dimensione: diminuendo i posti per permettere ad ogni ospite di avere la propria camera e permettendo agli stessi di trascorrere maggiormente tempo all’interno della struttura in una sorta di autogestione che ha valorizzato gli ospiti e li ha responsabilizzati. La mensa ha continuato il suo servizio, ma per il pranzo vengono consegnati quotidianamente 80 pranzi da asporto. I centri di ascolto parrocchiali sono rimasti operativi per ciò che concerne la distribuzione dei viveri e per gli ascolti. Anche il servizio doccia della Chiavella si è dovuto rimodulare aprendo in corso d’opera in diverse giornate (mercoledì e venerdì) grazie all’apporto fondamentale di alcuni volontari e dei ragazzi e delle ragazze in Servizio civile.

Attività potenziata per l’Emporio di solidarietà aperto martedì pomeriggio, mercoledì mattina e giovedì mattina, ma con accesso limitato al numero di persone interno al negozio ed eventuale servizio a domicilio a seconda delle richieste di parrocchie e servizi sociali del Comune. Negli ultimi giorni di aprile nel Centro d’ascolto diocesano sono ripresi i colloqui più urgenti e da subito ci si è resi conto di quanto le persone siano in difficoltà economica a causa della pandemia che ha causato perdite di lavoro precario o stagionale.

Per quanto riguarda il servizio di accoglienza per i rifugiati, l’équipe ha riorganizzato il lavoro attraverso colloqui con le piattaforme, offrendo ascolto e orientamento nella comprensione delle disposizioni nazionali, ha elaborato nuove forme di sostegno allo studio a distanza (patente, terza media e italiano). E’ preziosa la presenza dei volontari, che si sono messi in gioco attraverso l’utilizzo di nuove forme di relazione sia per quanto la vicinanza in questo momento di preoccupazione dei beneficiari per le famiglie lontane, sia per il supporto allo studio.

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