Savona. Le due facce della medaglia dell’emergenza Coronavirus vissute e raccontate da chi lo ha vissuto, e lo sta ancora vivendo, in prima persona.
È questo, in sintesi, il contenuto di un post-sfogo, scritto sulla propria pagina Facebook dal dottor Brunello Brunetto, primario di rianimazione dell’ospedale San Paolo e direttore del dipartimento di emergenza di Asl 2.
Da una parte il coraggio e l’abnegazione del personale sanitario (anche se non è mancato chi “si è nascosto”) e il cuore grande di tanti cittadini, ma dall’altra anche l’egoismo e il menefreghismo di molti.
“È’ tempo per me di un primo bilancio post-emergenza CoViD, – ha scritto Brunetto. – Ho visto moltissimi operatori sanitari dare il massimo, vincendo, soprattutto nelle prime fasi, quando eravamo alle prese con qualcosa di ignoto, la paura di contagiarsi e portarlo a casa. A tutti loro va la mia stima. E ne ho visto alcuni nascondersi, ed a loro chiedo: perché hai scelto proprio questo mestiere?”.
“Ho visto tantissime persone darsi da fare, partecipare agli sforzi di noi operatori sanitari, supportarci, sostenerci, rifocillarci. A loro il mio smisurato grazie. E ne ho visto altre continuare la propria vita come se niente fosse, disinteressandosi in toto della tragedia sanitaria, sociale ed economica che ci ha colpiti, ‘forti’ del loro egoismo. Mi fanno pena”.
“Ad inizio epidemia qualcuno diceva ‘ne usciremo tutti migliori’. Per me non è così: i migliori ne sono usciti ancora migliori ma i peggiori ne sono usciti davvero peggiori”.