Azienda

Cairo, Italiana Coke sta valutando come rendere compatibile l’uso della liquidità Mise

L'ad: "L’avvento del Covid-19 e i danni conseguenti alle economie e alle aziende di tutto il mondo costituiscono fonte di preoccupazione"

Cairo - Italiana Coke

Cairo Montenotte. All’approvazione da parte di Italiana Coke dei conti semestrali a dicembre 2019 e al loro deposito a febbraio 2020 è seguito ieri l’invio da parte dei commissari della loro relazione in merito.

A comunicarlo Italiana Coke stessa, che specifica: “Il conto economico al 31 dicembre 2019 evidenziava un margine operativo lordo (Ebitda) ancora una volta positivo, ancorché inferiore al semestre precedente a causa della inevitabile contrazione della produzione, legata alla già manifesta difficoltà del mercato automotive”.

“Nel corso del semestre le vendite si sono attestate su 162 mila tonnellate (31% Italia e 69% estero – di cui 37% extra UE). In particolare, le vendite di coke hanno comunque generato oltre 50 milioni di euro (più del 91 % del fatturato) e la riduzione rispetto al semestre precedente era principalmente dovuta a minori prezzi di mercato – emerge dall’azienda – La centrale elettrica di cogenerazione, alimentata con il gas di cokeria riciclato, ha prodotto 50 milioni di kilowatt. Nel semestre sono state prodotte quasi 200 mila tonnellate di coke, una parte delle quali non ritirata dai clienti, che ha incrementato il magazzino per 21 mila tonnellate. Inoltre la società ha dovuto fronteggiare i maggiori costi per il trasporto del carbone a causa del fermo delle Funivie per i gravi danni del maltempo. Tra i costi sostenuti, da segnalare l’investimento di oltre 3 milioni di risorse proprie per il costante miglioramento e aggiornamento degli impianti”.

L’ad Paolo Cervetti sottolinea: “Italiana Coke ha continuato a lavorare in conformità a tutte le norme, incluso quelle ambientali, e, nonostante una congiuntura incerta sull’automotive, aveva un Ebtda positivo e promettente. Certo l’avvento del Covid 19 e i danni conseguenti alle economie e alle aziende di tutto il mondo costituiscono fonte di preoccupazione. Fortunatamente le misure di prevenzione adottate in anticipo da Italiana Coke hanno evitato ogni conseguenza sanitaria ma l’incertezza dell’economia ci obbliga a utilizzare tutte le risorse e gli strumenti disponibili, inclusi quelli messi a disposizione da Governo e Regione per il superamento di un periodo difficile per tutte le attività economiche”.

“I commissari – conclude Cervetti – hanno indicato come la finanza Mise debba obbligatoriamente essere destinata al rimborso dei debiti, tuttavia, come la società ha già rappresentato a tutte le parti coinvolte, non c’è un formale vincolo di destinazione di tali fondi ed è ben possibile giungere a degli accordi con i creditori nel rispetto, ovviamente, della par condicio”.

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