Oggi Medici, Operatori Sanitari della ASL 2 vengono chiamati eroi, angeli, che con abnegazione, senso del dovere e incondizionata passione ottemperano ai propri compiti professionali, applauditi dai nostri balconi . Operatori sanitari di diverse specialità che si sono visti travolgere dallo tsunami del Coronavirus e si son dovuti riadattare ad esperienze professionali diverse e totalmente nuove in ambito ospedaliero.
Ospedale San Paolo, Santa Corona e Albenga che in questa particolare occasione si sono dimostrati vivi, capaci di reagire alle difficoltà con il cervello, muscoli e cuore. Energia esplosa che forse nemmeno si pensava di avere e che improvvisamente tutti hanno manifestato.
Gli stessi medici e operatori che comunque già dagli anni passati si sono dovuti confrontare con tante difficoltà di altra natura: stipendi inferiori alla media europea, episodi violenti ai pronto soccorsi, contenziosi giuridici, talvolta privi di significato, che hanno reso difficile la professione sanitaria.
Operatori dell’ ASL 2 Savonese già fiaccati, da una precedente sciagurata amministrazione che ha portato ad una progressiva riduzione di personale medico e paramedico, conseguente a pensionamenti (oltre venti primari pensionati e non sostituiti) servizi ospedalieri e territoriali chiusi o ridimensionati, apparecchiature solo in tempi recenti parzialmente sostituite, con in sospeso angiografo e centro ictus per l’Ospedale San Paolo tanto agognati da questa amministrazione comunale, al fine di garantire alcuni interventi urgenti e indispensabili per la salute dei savonesi.
E ancora una privatizzazione di alcuni ospedali incombente che va a discapito della medicina pubblica.
Ma non dimentico la scarsa stima e considerazione che sempre la precedente amministrazione, gestita da un Direttore Generale lombardo, nutriva per i dipendenti della ASL 2.
Erano stati istituiti(2017-2018) dei gruppi, definiti allora ispettivi, formati da dirigenti dei distretti, della direzione infermieristica, medicina di base e dirigenti amministrati, che si recavano con dei blitz nei reparti Ospedalieri o Servizi territoriali e con fare poliziesco controllavano la presenza degli operatori timbrati e presenti in reparto. Se qualcuno timbrato, si trovava fuori sede, veniva raggiunto al cellulare, e doveva ritelefonare da un telefono fisso per attestare la propria presenza in altro reparto per esigenze mediche. Il personale in servizio, si poneva allora il problema se era consentito andare a prendere un caffè al bar interno all’ospedale, durante un faticoso turno di lavoro, intimorito dai possibili blitz in atto in quel periodo negli Ospedali e Servizi territoriali della ASL 2.
L’Agenzia Sanitaria Ligure ALISA era consapevole del clima in cui viveva il personale della ASL 2 e se si perché non ha modificato questo stato di cose?
Concludo che oggi l’atmosfera è cambiata, se l’Ospedale San Paolo e gli Ospedali della ASL 2 hanno retto e reggeranno ai carichi di lavoro conseguenti al COVID 19 è grande merito dell’impegno e professionalità del personale sanitario tutto, della nuova amministrazione ASL 2, impegnata a gestire l’emergenza sanitaria Covid-19, cercando di correggere, ritengo, i danni fatti da chi li ha preceduti.
Francesco Versace
Capogruppo Vince Savona
Già Primario Reumatologia Ospedale San Paolo
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