Votazione

APM Terminal di Vado, il 19 e il 20 maggio si svolgerà il referendum organizzato da Uiltrasporti

Cosa succede se vince il Sì o il No?

Vado Ligure, piattaforma Maersk (APM Terminals)

Vado Ligure. “Nonostante la maggioranza delle organizzazioni sindacali, in particolare Filt Cgil e Fit Cisl non condividono l’accordo di 2° livello APM/Vado Gateway, l’azienda ha deciso di andare avanti cercando l’accordo con la firma di una sola organizzazione sindacale: Uiltrasporti”. A dichiararlo le segreterie di Filt Cgil e Fit Cisl.

Il 19 e il 20 maggio si svolgerà un referendum confermativo organizzato dalla stessa Uiltrasporti, dove Filt Cgil e Fit Cisl chiedono di votare No: “Sei mesi di trattativa, un documento che in prima istanza presentava una ventina di flessibilità, cambi turno obbligatori, raddoppi del turno, tra l’altro compensate in modo assolutamente inadeguato dalla parte economica (veramente esigua) – fanno sapere dai sindacati – L’azienda si è sempre giustificata con la scusa della start up, ma parliamo del gruppo Maersk, che dato del 2016 ha complessivamente fatturato oltre 35 miliardi”.

“Ricordiamo che il sindacato si è battuto contro tutto e tutti per la costruzione della piattaforma, veicolo importantissimo per la nostra provincia sia per lo sviluppo che per l’occupazione e costruita per i 2/3 con soldi pubblici (300 milioni di euro) – riprendono – Il sindacato se da una parte darà il suo contributo per lo sviluppo dell’infrastruttura, non permetterà che i traffici possano essere attirati, perché il costo del lavoro è più basso che in qualsiasi altro porto”.

Cosa succede se vince il sì? “L’accordo diventa operativo, sarete obbligati ad almeno 13 giorni di flessibilità al mese, oltre la metà delle vostre giornate lavorative saranno gestite giorno per giorno e solo il giorno antecedente saprete il turno del giorno successivo, rendendo ingestibile la vostra attività lavorativa, personale e familiare – affermano dai sindacati – Nonostante questo, Filt e Fit valuteranno se organizzare il referendum abrogativo, così come previsto dagli accordi interconfederali”.

“Filt e Fit comunque vigileranno in modo attento che vengano rispettate le regole del Ccnl nazionale, le leggi sull’orario del lavoro, il rispetto dei tempi di riposo, le regole sulla sicurezza” riprendono dai sindacati.

Cosa succede se vince il no? “L’accordo viene bocciato e l’azienda dovrà rimettersi al tavolo con tutte le sigle e cercare un nuovo accordo. Filt Cgil e Fit Cisl nel frattempo hanno presentato una nuova piattaforma all’azienda e alla Uiltrasporti. Non abbiate timori, fate la vostra scelta liberamente, non rischiate niente, il voto è segreto e il referendum è sottoposto al controllo di tutte le organizzazioni sindacali” aggiungono.

Filt Cgil e Fit Cisl, infine, consigliano di votare no il 19 e 20 maggio, “per non passare un periodo della tua vita, dove non saprai mai quando potrai avere la libertà di non andare a lavorare, in un paese che dopo l’emergenza Covid-19 dovrà per forza cambiare. Le nostre confederazioni stanno indicando una nuova strada, che dovrà portare a lavorare meno per poter far lavorare tutti, ad andare più piano perché in questo momento di grave difficoltà del paese , non serve chiedere straordinari, doppi turni, domeniche lavorate”.

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