Critiche

Alice Salvatore (Buonsenso): “Autoferrotranvieri dimenticati, così come commercianti e Pmi”

Riguardo alle osservazioni all'Enel, "i partiti sanno neanche fare il loro lavoro"

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Genova. “È proprio vero che in politica c’è bisogno di Buonsenso. I vari partiti riuniti solo per motivi elettorali non sanno neanche fare il loro lavoro. Non solo hanno perso la loro coerenza unendosi senza alcuna linea comune ma danneggiano i cittadini con l’incapacità”. Lo dichiara Alice Salvatore (nella foto), presidente del movimento ilBuonsenso.

“Si lamentano che l’Enel ha presentato la Via Ordinaria il 19 marzo senza dirlo a nessuno, senza farne comunicazione – prosegue -. E sono disperati perché pensano di avere solo quattro giorni per presentare le osservazioni. Devono sapere che in realtà la data che fa fede è quella della pubblicazione nella apposita sezione del sito del ministero dell’Ambiente dell’avviso dell’avvenuto deposito della domanda di avvio della procedura di VIA. Questa è avvenuta il 13 maggio. Perciò da mercoledì hanno sessanta giorni per presentare le dovute osservazioni e non quattro come affermano”.

“Comunicare al mondo la propria incapacità è stato fatto. Ora però dovrebbero anche fare qualcosa di concreto per la città, se questi sono i presupposti mi chiedo a che livello siano le osservazioni e le conclusioni che faranno. Anche per questo ilBuonsenso servirà alla Liguria e al Paese, per salvare i cittadini dall’incompetenza dei politici approssimativi” conclude Alice Salvatore.

Poi, Salvatore interviene in merito alle risposte della Regione agli autoferrotranvieri. “Dopo l’incontro con l’assessore ai trasporti Gianni Berrino, gli autoferrotranvieri dell’Orsa insieme ai Cobas e a Usb hanno ricevuto risposte tragicomiche – dichiara -. Hanno richiesto dei tamponi per verificare un eventuale contagio da coronavirus e gli è stato risposto che non servono e che pare non sia scritto da nessuna parte che sia un loro diritto. Il tentativo di girare la richiesta all’assessore alla sanità Sonia Viale non ha ancora ricevuto alcuna risposta”.

“È stato richiesto un piano regionale per prevenire il contagio nella categoria ma è stato risposto che anche qualora fosse non funzionerebbe – prosegue – perché le aziende fanno quello che vogliono. Dal momento che non sono più sanzionabili e mutabili. Inoltre gli è stato detto che i soldi del decreto del governo non basterebbero: la Regione afferma che non può fare nulla e che la colpa è esclusivamente dell’esecutivo romano e che è necessario aspettare modifiche entro il prossimo mese, se dovessero eventualmente arrivare”.

“Anche sul fronte della bigliettazione integrata – aggiunge il consigliere regionale -, competenza esclusiva della Regione, l’assessore non ha saputo dare alcun tipo di aggiornamento. La situazione è paralizzata da tre mesi e non si sa nemmeno se si potranno ottemperare i progetti e gli accordi già stipulati. Al termine dell’incontro gli autoferrotranvieri testimoniano che gli è stato detto di: ‘prepararsi a fare sacrifici’. Vi sembrano risposte normali? Stiamo forse parlando di uno scherzo di cattivo gusto?”.

“Non si può fare niente, non si può sapere nulla, non si può organizzare altro e ogni progetto è inutile perché tanto tutti fanno quello che vogliono. Vi pare che una Regione possa rispondere in questo modo a una categoria esposta come gli autoferrotranvieri? Sarà ovviamente mia premura fare di tutto in consiglio regionale per cercare di dare una risposta a questo importantissimo settore, perché ora come ora stiamo sfiorando il ridicolo” conclude.

Per finire, la presidente del movimento ilBuonsenso, parla di partite Iva, commercianti e Pmi. “Durante la pandemia di coronavirus tutto il tessuto economico e produttivo della Liguria è stato colpito duramente. Dopo continui annunci e promesse da parte del governo e della regione di aiuti, finanziamenti e bonus di ogni tipo siamo arrivati alla realtà delle cose: imprenditori e commercianti sono stati abbandonati – attacca -. Ogni volta che la Regione parla spuntano fuori fantomatici milioni e milioni di investimenti per il tessuto produttivo, e incredibili finanziamenti a fondo perduto, bonus per famiglie con figli, che però nessuno ha mai visto! Sono all’ordine del giorno le manifestazioni garbate e rispettose del distanziamento sociale degli imprenditori liguri e delle partite iva ma dopo qualche pacca sulla spalla nulla cambia”.

“Ulteriore beffa sulla beffa – aggiunge Salvatore – stanno arrivando a tutti le, purtroppo puntualissime, richieste di pagamenti di tasse, Inps e quant’altro. Chiedono soldi invece di darli. La Regione in realtà non ha mosso un solo euro di quello che poteva fare, alla nostra richiesta di sospensione di 12 mesi del bollo auto ha risposto no, i famosi finanziamenti a fondo perduto sono in realtà dei finanziamenti tramite le banche, le quali non danno nulla a fondo perduto ma vogliono essere ben ripagate e richiedono documentazione e garanzie tali e quali ad un finanziamento privato senza alcun appoggio dalla regione stessa, inoltre i codici Ateco sono iper-selettivi e restrittivi, privando a molti la possibilità anche solo di tentare di arrivare al prestito”

“Nessuna azienda viene aiutata a ripartire veramente – prosegue – in quanto accendere nuovi finanziamenti non è ciò di cui un commerciante ha bisogno, in questi mesi di coronavirus tutte le aziende hanno avuto un blocco totale degli incassi, che ancora adesso permane e non permetterebbe assolutamente all’imprenditore il pagamento delle future rate del finanziamento e ritrovandosi quindi con ulteriori debiti, sarebbe costretto alla chiusura. Blocco totale delle tasse. Finanziamenti a fondo perduto, reali però, non per finta come quelli al 60% della Regione. Finanziamenti a tasso zero”.

“Questi sono gli aiuti che ora servono come l’aria a tutte le aziende liguri e alle partite iva e lavoratori autonomi. Muoviamoci in fretta o avrete sulla coscienza una crisi senza precedenti. I soldi ci sono, la Regione li ha, per muovere milioni di euro al mese per le cose che vuole, vedi spot in televisione, volantini, navi vuote, improvvisamente ci sono. Basta prendere in giro i liguri” termina Alice Salvatore.

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