Tutele

Accordo per l’industria alimentare, Cgil: “Azioni di lotta nelle aziende savonesi che non rispetteranno l’intesa”

Il sindacato savonese annuncia possibili iniziative dal 13 maggio

Pasta Industria Alimentare

Savona. Fai-Cisl, Flai-Cgil e Uila-Uil hanno sottoscritto la settimana scorsa, su proposta di Unionfood, Assobirra e Ancit, associazioni aderenti a Federalimentare, un accordo collettivo nazionale che definisce una prima tranche di aumento economico e la data per la riapertura delle trattative per il rinnovo del Ccnl dell’industria alimentare. Il via alla sottoscrizione dell’accordo è stato dato, nella serata di ieri, dalla assemblea della delegazione trattante di Fai-Flai-Uila, alla quale hanno partecipato in video collegamento 180 delegati.

“Le trattative sono state molto lunghe ed hanno portato ad un risultato che ha premiato l’impegno di tutte le lavoratrici e lavoratori del settore, mettendo fortemente in primo piano i loro diritti e le loro tutele, in un settore di fondamentale importanza nel nostro Paese” affermano Cgil Savona e Flai Cgil Savona.

Nelle premesse, l’accordo riconosce lo straordinario ruolo svolto dalle lavoratrici e dai lavoratori del settore durante l’emergenza Covid-19, il senso di responsabilità e l’impegno da loro profuso per garantire che sulle tavole degli italiani non mancassero i prodotti della filiera; ribadisce il valore delle relazioni sindacali grazie alle quali è stato possibile gestire nelle aziende del settore le difficoltà dovute all’emergenza sanitaria; conferma la centralità del Contratto collettivo nazionale di lavoro.

L’accordo fissa, per il prossimo 14 maggio, un primo incontro con le tre associazioni per proseguire le trattative di rinnovo del Ccnl industria alimentare, interrotte il 21 febbraio; prevede una prima tranche di incremento salariale, a decorrere dal 1° dicembre 2019 e per tutto il 2020, pari a 21,43 euro (a parametro 137), con pagamento degli arretrati scaglionati in tre tranche, tra maggio e agosto.

Oltre a ciò la trattativa dovrà proseguire su temi legati alla gestione degli orari di lavoro, lavoro a distanza, salute, sicurezza e sulla formazione.

“In ragione dell’accordo raggiunto e in attesa di un’adesione più ampia degli altri settori associati a Federalimentare, abbiamo deciso di revocare le azioni di lotta, proclamate a partire dal 9 maggio. Tali misure (blocco di straordinari e flessibilità) verranno messe in atto, a partire dal 13 maggio, solo nelle aziende del territorio, che non avranno, nel frattempo aderito all’accordo e alle quali abbiamo già comunicato tramite l’invio di una lettera, la necessità di farlo spontaneamente, in una logica di miglioramento delle condizioni di tutte le lavoratrici lavoratori che sono impiegati in questo settore”.

Nel savonese sono circa 15 aziende che aderiscono a Confindustria e Federalimentare e che applicano il contratto dell’industria alimentare, la più grande occupa circa un centinaio di dipendenti.

“Come Flai, insieme a Fai e Uila faremo valere in tutte le sedi le proprie ragioni affinché a nessun lavoratore dell’industria alimentare vengano negati i diritti e le tutele che meritano. Rimaniamo convinti della necessità di riprendere un confronto negoziale che porti al rinnovo del Ccnl industria alimentare per l’intero quadriennio di vigenza e continueranno ad impegnarsi per raggiungere questo obiettivo”.

“Per quanto riguarda il settore agricolo invece, per chiedere la regolarizzazione dei lavoratori migranti la Flai Cgil e Terra Onlus hanno lanciato un tweetstorm con l’hashtag principale #Regolarizzateli,rivolta ai Ministri Bellanova, Lamorgese, Speranza, Catalfo e Provenzano, già destinatari di un appello lanciato da Flai e Terra e che ha visto l’adesione di centinaia di personalità e associazioni” afferma Giovanni Mininni, segretario generale Flai Cgil.

“L’appello e l’iniziativa di oggi sollecitano politica e istituzioni a fare presto, ad intervenire su due fronti strettamente legati: accoglienza e condizione lavorativa. Per questi lavoratori migranti chiediamo subito la regolarizzazione, così da avere manodopera che possa lavorare nei campi con rapporti di lavoro che rispettino i contratti, non con i voucher, chiediamo tutele, diritti a partire da quello alla salute, a un lavoro dignitoso, a un alloggio”.

“Non agire – citando le parole del nostro segretario nazionale Mininni – significa esporre ancora di più questi lavoratori, che assicurano il cibo sulle nostre tavole, ai fenomeni dello sfruttamento e del caporalato, significa lasciarli in balia di continui ricatti. Chiediamo dunque al Governo di agire tempestivamente, non c’è più tempo. Serve un atto di coraggio”.

“Ricordiamo che come Flai Cgil Savona siamo disponibili per l’attivazione delle pratiche di disoccupazione agricola e come sportello informazioni sul nuovo Ccnl per tutte le lavoratrici e lavoratori che ne avessero necessità contattando lo 019.838981 per appuntamenti specifici presso le sedi di tutta la Provincia di Savona” conclude il sindacato.

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