Savona. Se sulle sagre toccherà di fatto mettersi il cuore in pace (ne abbiamo parlato ieri), i grandi eventi non se la passano meglio. Anche qui si rischia nel savonese di assistere a un altro “ko”: molto difficile infatti, almeno oggi, pensare che gli appuntamenti di spicco della nostra provincia, quelli in grado ogni anno di attirare migliaia di persone, possano svolgersi regolarmente. Incertezze sui tempi, sulle restrizioni sanitarie, sulla disponibilità di fondi: tante le incognite con cui confrontarsi. Ma la più grossa di tutte è un’altra: anche ammesso di avere la possibilità di svolgere gli eventi, le persone saranno disposte a viaggiare e ad “ammassarsi” nuovamente come avveniva fino a due mesi fa?
Gran parte degli organizzatori, per ora, “stanno alla finestra”. Qualcuno ha ormai quasi deciso di rinunciare, per tutti gli altri il paletto inderogabile è capire come verrà materialmente organizzata la famigerata Fase 2. Ma c’è anche chi sta tentando di salvare l’evento ad ogni costo, ripensandolo e organizzandolo in veste nuova.
A Finale Ligure la Festa del Medioevo, prevista dal 20 al 23 agosto, è tra quelle “in stand-by”. “Al momento non siamo ancora in grado di fare delle previsioni – spiega il sindaco Ugo Frascherelli – tutto dipende da come verrà organizzata la Fase 2. Basta vedere la Germania: ha deciso che fino al 31 agosto non saranno possibili eventi con partecipazione di pubblico, e prevede addirittura di impedire gli spostamenti tra città per finalità turistiche. Magari quest’ultimo paletto è esagerato, ma temo comunque che dovremo entrare nell’ordine di idee: fino a che non ci sarà un vaccino dovremo restare distanti e con la mascherina, quindi certi eventi si potranno anche fare ma in modo diverso da prima”.
Difficile, però, concepire “in modo diverso” un evento che da sempre si basa sulla partecipazione di figuranti in costume da tutta Europa. “Non abbiamo ancora preso decisioni definitive – racconta Fabrizio Lena dell’Associazione Centro Storico – ma concretamente la vediamo molto dura per vari motivi. Tra questi proprio la natura della manifestazione, che fa arrivare figuranti e artisti da Portogallo, Spagna, Francia, Germania. E poi quanta gente potrebbe arrivare, come potremmo far mantenere le corrette distanze per evitare il contagio?“. Il termine ultimo per decidere sarà fine maggio: “Anche se gli incarichi erano già stati dati per l’80%, ora dovremo rivederli tutti. Ripeto, decideremo insieme, ma ho l’impressione che per quest’anno annulleremo l’evento”.
Chi invece ha intenzione di arrivare in fondo a tutti i costi è Borgio Verezzi con il suo celebre Festival teatrale. “Ci stiamo lavorando – conferma il sindaco Renato Dacquino – Avevamo già il calendario fatto, con 10 prime nazionali, ma la cosa non è realistica per tanti motivi dato che non è pensabile avere tutte serate da ‘tutto esaurito’ come negli ultimi anni. Inoltre la maggior parte delle Compagnie non stanno lavorando all’allestimento. Abbiamo ad oggi la certezza di 3-4 spettacoli. La volontà forte è di fare il festival, anche se chiaramente con metodiche un po’ diverse: abbiamo già fatto un’ipotesi economica con uno scenario base (che prevede non più di 150-200 persone in piazza, alla corretta distanza e muniti di mascherina) e uno più ‘doloroso’. Gli sponsor ci stanno molto vicini, ed enti come Camera di Commercio e Fondazione De Mari che amano la ‘Liguria che reagisce’. Per cui, salvo divieti, potremo fare un Festival ‘dell’orgoglio’ tra il 20 luglio e la prima metà di agosto“.
“Stiamo inoltre pensando a qualcosa da cui tragga beneficio tutto il paese – prosegue il primo cittadino – ad esempio proiettare gli spettacoli la sera dopo la rappresentazione su megaschermi, in modo da aiutare i locali ad organizzare apericena o altre forme di intrattenimento. So benissimo che ci sarà chi ci criticherà per aver speso migliaia di euro in questo e non in altro, ma io credo che creare occasioni di sviluppo sia più importante e utile rispetto a distribuire piccoli contributi ‘a pioggia’”.
A Cairo Montenotte è ancora in forse Cairo Medievale, in teoria previsto nella prima settimana di agosto. E il sindaco Paolo Lambertini non risparmia una frecciata al Governo: “Non sappiamo ancora nulla, ci auguriamo che prima o poi qualcuno da Roma oltre a parlare faccia anche qualcosa… ad oggi non è ancora stato fatto nulla. Speriamo di ricevere comunicazioni”.
A Laigueglia ormai nessuna speranza per il PercFest: “Non è ancora cancellato ufficialmente, ma ormai è inevitabile” conferma il sindaco Roberto Sasso Del Verme. Poche in più per lo Sbarco dei Saraceni e “Queste piazze davanti al mare”: “Al momento sembra difficile portare avanti questi eventi – ammette – ma continuiamo a sperare che cambi qualcosa”. Anche se le possibili restrizioni in termini di distanze sociali e Dpi non sono l’ultimo ostacolo: “In questo momento i Comuni hanno difficoltà di bilancio – spiega Sasso – e ci troveremo anche a dover cercare di aiutare il più possibile le attività produttive. Due circostanze che mettono oggi in gravissima discussione lo svolgimento di eventi costosi. La deadline per una decisione definitiva? Metà maggio”.
Il tema del bilancio ritorna anche ad Albenga, dove è già stato cancellato il San Giorgio Sport Show (previsto dal 17 al 21 giugno) e dove nella terza settimana di luglio dovrebbe tenersi il Palio Storico. “Fino a due settimane fa pensavamo che da inizio giugno, gradualmente, avremmo potuto aprire a qualche prospettiva di graduale ritorno alla normalità – spiega l’assessore Alberto Passino – ma le successive proroghe hanno reso sempre più improbabile l’organizzazione degli eventi. In attesa delle linee guida sulla Fase 2 è tutto fermo, nessun impegno di spesa. Ma siamo in un contesto in cui il Comune deve dare risposte a esigenze nuove, in cui operando all’interno del bilancio deve rimodulare le spese per aiutare le categorie più deboli e dare sgravi alle aziende. Non abbiamo ancora preso decisioni, ma siamo pronti a perseguire ogni scelta possibile”. Tradotto, a utilizzare ogni euro disponibile per gli aiuti, a discapito (anche) degli eventi. Una decisione definitiva non arriverà comunque prima di inizio giugno.
A Varazze, infine, il Coronavirus ha già cancellato i “big show” musicali con i grandi nomi. Anche qui, non solo per gli aspetti medici ma anche e soprattutto per quelli economici: “Non avendo nemmeno più la base della tassa di soggiorno un evento del genere non può che saltare – spiega l’assessore Bettina Bolla – Il Music Festival pensiamo invece di farlo comunque, con un minor budget da impegnare. Ma dovremo fare delle valutazioni: se ci troveremo a dover scegliere, allora piuttosto che a un grande evento preferisco dare priorità alla promozione delle esperienze che si possono fare a Varazze, sul lungomare, nell’entroterra. Fondamentale diventerà anche il dialogo coi Comuni vicini, per creare programmi condivisi e fare promozione insieme”.