Albenga. “Nel pieno di un’emergenza sanitaria di portata epocale, sono rimasto interdetto da alcune scelte a livello sanitario che riguardano la provincia savonese: la chiusura prima dell’ospedale di Cairo e poi il trasferimento di ostetricia e del punto nascite dal Santa Corona di Pietra Ligure al San Paolo di Savona sono due decisioni prese a tavolino che non tengono conto delle esigenze del territorio”. Non usa giri di parole il consigliere provinciale di Savona e capogruppo di Forza Italia in Comune ad Albenga, Eraldo Ciangherotti, per commentare le scelte prese da Alisa per la Asl2.
“Credo che il nostro governatore Toti e l’assessore Viale abbiano fatto bene tutte le volte che hanno messo al centro il territorio, anteponendo le esigenze dei Comuni, soprattutto quelli più piccoli, alle logiche accentratrici – ha sottolineato Ciangherotti – Oggi siamo in un momento storico e sanitario molto complicato e quello di cui avremmo bisogno è proprio dare voce e servizi ai territori, ascoltando i cittadini e i professionisti della Sanità che qui operano e che conoscono la realtà meglio di chiunque altro”.
“Dopo la chiusura dell’ospedale di Cairo Montenotte a marzo, in questi giorni la principale preoccupazione nel savonese è la firma del piano di trasferimento di ostetricia e del punto nascite dal Santa Corona di Pietra Ligure al San Paolo di Savona Nonostante il direttore Brunetto abbia escluso al momento l’ipotesi di un trasferimento definitivo, è evidente che tra i professionisti e i cittadini del territorio ci sia grande preoccupazione – ha spiegato Ciangherotti – In questo delicato periodo abbiamo bisogno di più servizi, più ascolto delle esigenze del territorio e meno scelte prese a tavolino”.
“Da rappresentante delle istituzioni locali e da medico – ha concluso Ciangherotti – metto a disposizione tutta la mia professionalità per dare ai nostri concittadini e ai nostri professionisti sanitari tutte le risposte di cui hanno bisogno”.