Presa di posizione

Protocollo “salva stagione”, Base Balneare para le polemiche: “Per aprire in sicurezza quando sarà permesso”

Replica a Sib, Fiba e Cna: “Vogliamo attrezzarci da subito per avere una spiaggia sicura. Che male c’è?”

spiaggia Spotorno vista veduta
Foto d'archivio

Regione. Un protocollo per “salvare la stagione balneare” con alcune linee guida per l’eventuale riapertura degli stabilimenti è stato realizzato dal sindacato “La Base Balneare”, suscitando però la reazione contraria di Sib Confcommercio, Fiba Confesercenti e Cna Balneatori, che “si sono dissociati”, prendendo le distanze. 

Ma, dopo il loro intervento, la stessa Base Balneare ha deciso di ritornare sull’argomento per fornire alcune precisazioni e per togliersi anche qualche “sassolino dalle scarpe”: “Il protocollo serve per aprire in sicurezza quando ci verrà permesso, – hanno spiegato dal sindacato, – Vogliamo attrezzarci da subito per avere una spiaggia sicura. Che male c’è? Stupisce questa uscita a tre dei sindacati balneari liguri su un protocollo che servirà, si era già sottolineato nelle dichiarazioni, allorquando il Governo, con i DPCM,  e le regioni con le ordinanze regionali permetteranno di aprire”.

“Anche i nostri associati come del resto gli altri balneari italiani sono chiusi e hanno in molti bloccato le operazioni di montaggio, proprio perché consapevoli del fatto che stare a casa è l’unica arma a disposizione per combattere la diffusione della pandemia. Spiace e pare strano che si vogliano mettere in bocca parole e comportamenti diversi, piuttosto che elaborare un protocollo sulla sicurezza in vista dell’apertura e per fare in modo che questa avvenga prima”.

“Ovviamente, e lo capirebbero anche i bambini, le aperture vengono decise dal Governo e non certo dai Sindacati. Resta inteso che dare un’idea di impresa che pensa ai problemi solo quando si presentano cioè al momento dell’apertura è un atto lecito e imprescindibile. Basti pensare al tempo necessario per ordinare le mascherine. Questo protocollo, infatti,  è da intendersi come le procedure di montaggio. Così come per montare le cabine ci vuole tempo, attrezzarsi con un protocollo che indichi le linee guida per la sicurezza, trovare le mascherine, adattare la spiaggia alle nuove normative ha bisogno di programmazione”.

“Spiace constatare che prima si dica in interviste pubbliche che è necessario munirsi di un protocollo poi si faccia un comunicato del genere, quasi ad affrettarsi a smentire il nostro operato e addirittura facendoci passare come chi vuole aprire perché poco sensibile”.

“Vedete, siamo in prima linea anche noi nelle spiagge e mettere a rischio la nostra vita sarebbe stupido, ma in questo paese atti di consapevolezza e responsabilità sono valutati in modo negativo. Non siamo di fronte ad una gara di chi arriva prima, almeno in questo caso non si parla di gare, ma sembra proprio così che chi in questo caso è arrivato dopo se la sia presa. Nulla di più sbagliato il nostro protocollo è stato reso noto proprio perché vogliamo fare tutto alla luce del sole e sarebbe stata accettato non un attacco del genere, ma consigli dai ben più saggi ed esperti sindacati balneari”.

“Sappiamo, inoltre, anche che alcuni sindacati stanno producendo delle infografiche del Ministero da far visionare ai clienti e ai dipendenti, infografiche che riportano la distanza di 1 metro. A che cosa serve dire ai nostri clienti di tenere la distanza di sicurezza quando noi per primi non mettiamo la distanza tra ombrellone o lettini di 1 metro tra uno e l’altro? Per finire sottolineiamo che in altre regioni alcuni dei sindacati intervenuti nel merito hanno presentato protocolli ben più rigidi di quelli proposti da noi! Proprio dagli stessi sindacati che oggi fanno un comunicato dove ci viene fatto dire che vogliamo aprire prima del tempo, quello indicato dal Governo”.

“Certamente se si dimostrerà che ci sono le regole, uguali a tutte le altre attività a contatto con il pubblico, dai pubblici esercizi, alle discoteche, e che le stesse vengono fatte rispettare potremmo arrivare prima all’apertura, che va ripetuto nessuno ha mai detto di imporre ma che da fiduciari dello stato quali siamo accetteremo di buon grado nel rispetto della salute di tutti”, hanno concluso da “La Base Balneare”. 

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