Savona. Il presidente del Comitato Italiano Paralimpico, Luca Pancalli, ha affrontato tematiche importanti, in un’intervista all’agenzia Dire, sul presente e sul futuro dello sport italiano.
“L’emergenza Coronavirus – ha affermato il numero uno del Cip – ha colpito in modo particolare lo sport e il mondo paralimpico sta vivendo il lockdown come tutto il resto del Paese, soprattutto da cittadini responsabili. Restano a casa anche i campioni, ma noi abbiamo retto più di altri, perché i nostri atleti sono abituati, hanno già vissuto periodi di quarantena per i loro traumi e incidenti, anche se ora attendiamo come tutti la possibilita’ di vedere una luce in fondo al tunnel”.
La mente è rivolta al 4 maggio, quando dovrebbe partire la fase 2: “Stiamo lavorando, il giorno X si avvicina e penso che possa segnare il primo step di un percorso graduale verso l’atto finale, che oggi però non sappiamo quando sarà attuabile. Lo sport è un universo e non può essere affrontato con le stesse soluzioni per tutti, quindi alcuni settori dovranno attendere. Inoltre la riapertura penso possa essere influenzata su base regionale e per quello che ci riguarda anche dalle diverse patologie, basti pensare agli atleti con deficit immunitario. Riceveremo da tutte le nostre Federazioni una rilevazione degli indici di rischio nella gestione degli impianti e nell’esercizio delle attività”.
Pancalli ha poi ringraziato il ministro dello sport, Vincenzo Spadafora, “perché fin dall’inizio è stato molto attento nei nostri confronti. Non si può immaginare di approcciare la dimensione sportiva solo e unicamente con una attenzione al profilo economico, essendoci una produzione inestimabile in termini di funzione sociale. Le difficoltà maggiori le abbiamo vissute soprattutto nel mondo del disagio intellettivo e relazionale. Pensiamo ai ragazzi con autismo o sindrome di Asperger e immaginate cosa significhi rimanere chiusi in casa senza poter più contare sul sostegno esterno e sullo sport, che rappresenta un momento di integrazione e inclusione, ma anche una valvola di sfogo, oltre che supporto e alleggerimento per le famiglie”.
Il Cip ha messo disposizione il Centro paralimpico delle Tre Fontane, a Roma, gratuitamente per tutta la prossima stagione, come segnale di sostegno all’associazionismo sportivo di base. “Ho poi sollecitato – ha affermato Pancalli – l’introduzione di agevolazioni fiscali. Oggi si possono detrarre i costi dell’attivita’ sportiva per i propri figli fino ai 18 anni, entro certi limiti naturalmente, ma io penso che per i disabili questa possibilita’ debba essere concessa anche agli adulti. Spadafora ha ascoltato, ed è già una cosa importante perché rappresento un mondo che troppo spesso è stato poco considerato e ha ricevuto troppe pacche sulle spalle”.
È intanto ripartita la discussione sulla riattivazione del Fondo per gli ausili: “Era stato previsto dall’allora ministro per lo Sport, Luca Lotti, per agevolare l’attività sportiva dei giovani, che spesso trovano come primo ostacolo il costo dell’ausilio non erogato dal Servizio sanitario nazionale nel nomenclatore tariffario. Fu individuata una somma che però poi non riuscimmo mai a mettere in campo. Il ministro Spadafora ha ricercato e individuato queste risorse e finalmente si sta elaborando un percorso. Spero che alla ripresa si possa contare anche su questa grande e importante novità”.