Il Consiglio direttivo della Commissione nazionale italiana per l’Unesco ha approvato la proposta di candidatura a Patrimonio culturale immateriale della “Cerca e cavatura del Tartufo in Italia: conoscenze e pratiche tradizionali‟. La richiesta è stata presentata al Segretariato Unesco martedì 31 marzo. La comunità dei tartufai, la Federazione nazionale delle loro associazioni (Fnati) e l’Associazione nazionale Città del tartufo (di cui fa parte anche Millesimo) hanno espresso soddisfazione per il risultato ottenuto, ringraziando tutti coloro che hanno sostenuto il lungo e impegnativo processo, ciascuno per le proprie competenze.
Da un’idea di Giacomo Oddero, allora presidente del Centro studi tartufo di Alba, e grazie allo studio di ricerca antropologica dei professori Piercarlo Grimaldi e Gianfranco Molteni, la comunità proponente ha potuto elaborare un progetto che, per la prima volta, avvia un lavoro di catalogazione finora mai realizzato, permettendo di documentare una tradizione secolare praticata e tramandata dai tartufai diffusi su gran parte del territorio nazionale.
Soddisfatto, ovviamente, il presidente dei Tartufai e tartuficoltori liguri Maurizio Bazzano: “E’ un riconoscimento che ci permetterà di sviluppare ulteriormente quella sinergia tra tartufi, turismo e ristorazione ligure. A piccoli passi, insomma, si sta andando nella direzione giusta. A questa si aggiunga che la Festa nazionale del Tartufo a Millesimo, il prossimo autunno, sarà il primo appuntamento nazionale a poter utilizzare il riconoscimento Unesco”.
“I saperi e le buone pratiche di cui i tartufai sono portatori – hanno sottolineato tutte le associazioni proponenti – testimoniano come si possa valorizzare e proporre a una società moderna l‟importanza e la sostenibilità della manutenzione ambientale e un rinnovato modello di vita rurale, in funzione della tutela del territorio”.
“Liguria del gusto e quant’altro” è il titolo di questa rubrica curata da noi, Elisa (alla scrittura) e Stefano (alle ricerche), per raccontare i gusti, i sapori, le ricette e i protagonisti della storia enogastronomica della Liguria. Una rubrica come ce ne sono tante, si potrà obiettare. Vero, ma diversa perché cercheremo di proporre non solo personaggi, locali e ricette di moda ma anche le particolarità, le curiosità, quello che, insomma, nutre non solo il corpo ma anche la mente con frammenti di passato, di cultura materiale, di sapori che si tramandano da generazioni. Pillole di gusto per palati ligustici, ogni lunedì e venerdì: clicca qui per leggere tutti gli articoli.