Affondo

Fase 2, Pd all’attacco di Toti: “La sua ordinanza genera solo caos, gestione fallimentare dell’emergenza”

"La Regione non ha definito un circuito di posti letto Covid, non ha ancora detto come procederà all'utilizzo dei tamponi e dei test sierologici"

Liguria. “L’ordinanza di Toti, ancora una volta, genera solo confusione e caos. A questo punto nessuno riesce a capire quale sia la norma a cui fare riferimento: se quella regionale o più ragionevolmente il Dpcm del Governo. Un’ordinanza analoga della Regione Lombardia è stata appena impugnata dal Tar”.

Il gruppo Pd ligure si unisce alle forti critiche nei confronti del governatore ligure.

“L’unica certezza è che grazie a quest’ennesima trovata elettorale della Giunta in piena emergenza a pagarne le conseguenza saranno i liguri. A cominciare da chi è chiamato ad applicare le norme e che oggi si trova in forte imbarazzo come gli operatori di pubblica sicurezza e i sindaci, che in diversi casi stanno stanno adottando ordinanze più restrittive che rinviano ai Dpcm. I cittadini invece rischiano di prendere multe a raffica”.

“Se Toti avesse davvero voluto dare una mano al sistema produttivo ligure avrebbe dovuto lavorare su due elementi di stretta competenza regionale e determinanti, in preparazione dalla fase 2, prevista a partire dal 4 maggio: profilassi e mobilità e quindi sanità e trasporti. Da una parte, infatti, è fondamentale garantire che coloro che torneranno al lavoro tra una settimana siano negativi al test e dall’altra che il sistema di trasporto pubblico sia pronto ad accogliere i pendolari e non vada in tilt”.

“Toti non ha fatto nulla di tutto questo”.

“Quest’ordinanza serve solo a deviare l’attenzione dall’emergenza sanitaria ancora molto preoccupante nella nostra regione, come dimostrano i dati sulla mortalità, la letalità e i nuovi contagi. Allentare la guardia in questo contesto è una scelta irresponsabile, perché potremmo rapidamente trovarci punto e a capo, azzerando gli sforzi fatti in questi mesi. Questo sì che sarebbe il disastro perfetto” concludono i consiglieri regionali Dem.

Anche il vicesegretario nazionale del Pd Andrea Orlando interviene a muso duro sulle aperture concesse fin da oggi dal governatore della Regione Liguria Giovanni Toti: “Che senso ha che una regione annunci provvedimenti autonomi nell’imminenza dell’annuncio di un nuovo dpcm? Il gioco di Toti è chiaro, emanare nuove norme qualche giorno prima di quelle nazionali, se saranno in linea, dirà di aver anticipato e condizionato il Governo, se saranno più permissive a lui non resterà che adeguarsi e cavarsela con un “vorrei ma non posso” per scaricare su Roma l’eventuale impopolarità di divieti più stringenti. Furbizia, azzardo e calcolo politico. Auguriamoci che questo calcolo non lo paghino i liguri”.

“Se l’ordine sparso – sostiene Orlando – con cui intendono muoversi alcuni presidenti dovesse compromettere i risultati sin qui ottenuti il prezzo non sarebbe soltanto sanitario, sarebbe anche economico. E il calcolo è ancor più spericolato a fronte del fatto che la Regione Liguria non ha definito un circuito di posti letto Covid, non ha ancora detto con quale metodo procederà all’utilizzo dei tamponi e dei test sierologici”.

“Intanto – conclude Orlando – un prezzo lo pagano e da subito le istituzioni in termini di credibilità. I cittadini, infatti, stentano a comprendere come lo stesso virus possa essere contrastato con 20 metodologie diverse. Servirebbe responsabilità e unità e non tattica e giochetti”.

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