Regione. “Per uscire dall’emergenza economica prodotta dal covid-19, Toti propone la sospensione per due anni delle gare europee, dei controlli paesaggistici, del codice degli appalti e dell’Antimafia. Il disegno è chiaro: il presidente non vuole riaprire le attività economiche a partire dagli under 50. Lui vuole tornare direttamente agli anni ’50, invocando un mondo senza regole, in cui la tutela dei diritti, dell’ambiente e della salute vengono azzerati per molti a vantaggio dei pochi. Ancora una volta il presidente della Regione ci ricorda che è in campagna elettorale”. Lo dichiara il capogruppo di Linea Condivisa Gianni Pastorino, commentando le dichiarazioni odierne del presidente Toti sull’emergenza economica prodotta dal coronavirus.
“Demagogia con i denti a sciabola: non gli interessa nulla del Coronavirus. Gli interessa delineare la sua ‘fase 20. una ricetta economica e sociale che premi chi vuole distruggere il territorio e magari, col ricatto di 100 posti di lavoro sfruttato, pretenda la rinuncia alle tutele sindacali e al diritto alla sicurezza”.
“La ricetta secondo noi è del tutto diversa, ma se non altro adesso sappiamo dove avverrà lo scontro. Toti sta dicendo ai liguri che vuole privatizzare di più. Nonostante la pessima figura di quei sistemi sanitari che hanno puntato sulla privatizzazione. Nonostante l’enorme sforzo generato dalla sanità pubblica, in Italia e in Liguria, per merito di medici, infermieri, tecnici e oss, il presidente scatta all’affondo e ribadisce i suoi propositi: favori a profusione per i gruppi finanziari e industriali privati del nostro paese. Come Linea Condivisa, non abbiamo mai pensato che in un periodo di emergenza si possa fare a meno dei diritti e delle tutele. Derogare è sempre un vantaggio per chi ha i soldi; nessun vantaggio per chi vive nel disagio”.
Non meno severo il giudizio dei consiglieri Pd: “L’emergenza Covid-19 richiede sicuramente importanti interventi di semplificazione e sburocratizzazione, ma questo non può essere l’alibi per eliminare anticorpi fondamentali per il nostro sistema democratico, come i certificati antimafia e i controlli di legalità come propone il presidente Toti”.
“Un conto è accelerare gli interventi per garantire la sicurezza e la salute dei cittadini o per aiutare la tenuta economica del Paese. Un altro è rinunciare a contenere le infiltrazioni mafiose. Anzi, è proprio in momenti così difficili che bisogna tenere alta l’attenzione e non abbassare la guardia, perché la criminalità organizzata tenta di approfittare dalle situazioni di crisi, per poter infiltrarsi e lucrare sulla pelle dei cittadini. Giudichiamo l’uscita del presidente Toti non solo sbagliata, ma anche pericolosa, perché arriva da un’alta carica istituzionale”.