Prima linea

Coronavirus, l’Ordine dei Medici di Savona ringrazia i colleghi: “A loro la nostra stima, riconoscimento ed affetto”

In queste settimane i medici sono costretti a fare i conti con molteplici difficoltà

Medico Stetoscopio Dottore

Provincia. Solidarietà e vicinanza, affetto e gratitudine. Sono i sentimenti che il presidente dell’Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri della provincia di Savona, Luca Corti, ed il suo vice, Edmondo Bosco, esprimono ai loro colleghi impegnati in prima linea nell’emergenza coronavirus, costretti a fare i conti con molteplici difficoltà.

Corti e Bosco notano che “da alcuni articoli comparsi sulla stampa sia locale che nazionale ci sembra di capire che non sia ben stato compreso, anche da alcuni colleghi, il ruolo dei medici di medicina generale (Mmg) dei pediatri di libera scelta (Pls) e dei medici di continuità assistenziale (Ca) nell’emergenza causata da all’epidemia di coronavirus. Il ruolo di questi medici è fondamentale e la prova è che circa la metà dei decessi verificatosi tra i medici ha riguardato proprio i medici del territorio. L’Ordine dei Medici Chirurghi ed Odontoiatri della provincia di Savona è al fianco dei colleghi di Mmg, ai Pls ed ai medici di Ca e li ringrazia del lavoro svolto con passione assumendosi spesso gravi rischi ed operando purtroppo con un numero insufficiente di dispositivi di protezione individuali (Dpi) a causa della nota carenza di essi su tutto il territorio nazionale dovuto all’incapacità di chi ha guidato il paese negli ultimi venti anni non prevedendo la possibilità del verificarsi di epidemie, gli stessi che non hanno reso possibile il ricambio generazionale dei medici e l’accesso di tutti i giovani medici alle borse di studio per le scuole di specializzazione e per l’accesso alla medicina generale”.

“Vi è stato un completo stravolgimento del metodo di lavoro che forse ha ingenerato nella popolazione qualche perplessità o difficoltà, in realtà ‘per evitare che si possano moltiplicare le occasioni di contagio riteniamo sia doveroso per i colleghi della medicina generale aumentare la disponibilità telefonica ai pazienti che presentano sintomi influenzali così da evitare il più possibile che questi stessi pazienti debbano recarsi personalmente presso gli studi sul territorio o nei servizi sanitari come ps e continuità assistenziale’ come dichiarato dal presidente della Fimmg Silvestro Scotti, che è anche presidente dell’Ordine dei Medici Chirurghi ed Odontoiatri della provincia di Napoli. Quindi i medici di medicina generale possono, al telefono individuare rapidamente i sintomi che possono essere sospetti per infezione da Coronavirus (febbre a più di 37,5 gradi corporei, tosse, espettorato astenia, faringodinia, difficoltà respiratoria ecc. ) e segnalare il caso al servizio di igiene e sanità pubblica oppure al 112 in base alla gravità dei sintomi riferiti”.

“Prosegue l’attività degli studi dei Mmg e Pls con tutte le difficoltà legate alla difficoltà di reperire Dpi dei quali c’è enorme carenza in tutta Italia e alla necessità di selezionare i pazienti con un pretriage respiratorio per identificare chi potrebbe accedere allo studio con sintomi correlati al CoVid 19 e mettere così a repentaglio la sicurezza del medico e degli altri pazienti. Ricordiamo che anche questa è una situazione a rischio per il medico in quanto non si può essere sicuri al 100% che un paziente oggi privo di sintomi riconducibili alla malattia da Coronavirus non diventi sintomatico domani. Tutti i pazienti che si recano negli studi medici devono essere provvisti di mascherina di tipo chirurgico”.

Per quanto riguarda la continuità assistenziale l’Ordine ricorda che “il medico deve evitare di visitare in assenza di Dpi e in tutti i casi in cui non risulti strettamente necessario, individuare il paziente che ha necessità immediata di assistenza ospedaliera ed attivare il sistema di emergenza. Deve gestire telefonicamente i pazienti stabili paucisintomatici e disincentivare iniziative di ricorso autonomo ai servizi sanitari (pronto soccorso, ambulatorio medico di famiglia, continuità assistenziale). Deve suggerire telefonicamente il ricorso a farmaci che possano limitare la sintomatologia riferita ed informare le persone sui corretti comportamenti domiciliari. É da rimarcare che, finalmente, dopo più di 10 anni si è realizzata la completa informatizzazione delle prescrizioni farmaceutiche e specialistiche senza più la necessità di stampare i promemoria cartacei, cosa che finora avveniva solo in poche regioni”.

“Un grande ringraziamento da parte dell’OMCeOSV a tutti i medici impegnati nella lotta all’epidemia, sia a quelli impegnati negli ospedali che a quelli che lavorano sul territorio, a loro vanno la nostra stima, riconoscimento ed affetto”, concludono Corti e Bosco.

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