Liguria. Il settore del turismo è stato messo in ginocchio dall’emergenza coronavirus, a vari livelli: grave la crisi delle agenzie di viaggio e tour operator liguri e savonesi, che hanno inviato una lettera al presidente del Consiglio Giuseppe Conte e allo stesso presidente della Regione Liguria Giovanni Toti.
“Noi siamo quelli che contribuiscono a creare il 13% del Pil, e che promuovono il nostro bellissimo Paese. Contribuiamo a far girare l’economia riempiendo gli aerei, le navi, gli hotel, e i pullman; portiamo in Italia milioni di visitatori, organizzando le vacanze e la logistica per la maggior parte degli spostamenti. A noi, che senza fermarci ci stiamo adoperando per far rientrare i nostri clienti a casa da tutte le parti del mondo assolvendo ad una funzione sociale, a differenza delle altre tipologie di imprenditori, non basterà rialzare la serranda per riattivare la nostra attività: per questo, pur essendo consapevoli dello sforzo che lo Stato ha fatto e continuerà sicuramente a fare vi chiediamo l’adozione di misure straordinarie in grado di impedire il tracollo del nostro settore” afferma la categoria turistica.
“L’emergenza Covid 19 è senza ombra di dubbio la più brutta situazione del Paese fin dai tempi della guerra mondiale. E di sicuro non siamo che una parte di quanti travolti da questo tsunami devastatore, ma, in particolare il turismo ne ha risentito in modo peggiore rispetto al resto delle aziende nazionali, perché, oltre allo stop totale imposto ragionevolmente da questioni di sicurezza nazionale, abbiamo visto andare in fumo anche i 6 mesi delle ns precedenti attività. Annullamenti, sospensione dei voli, rientri con emissione di nuova biglietteria… una emorragia di denaro che ci ha letteralmente messi in ginocchio già dai primi giorni del lock down. Non parliamo quindi del durante e, del dopo. Non riteniamo nemmeno immaginabile poter vedere un futuro senza aiuti estremamente concreti”.
“Saremo inevitabilmente il settore che ripartirà più tardi, quindi in sintesi, il danno maggiore, il danno più lungo, la considerazione minore. E questo non può essere”.
Nella lettera è stata spiegata la situazione e la criticità:
• Mancato guadagno per almeno 1 anno (tempo necessario e minimo perché il comparto turistico riesca a rientrare a regime).
• Difficoltà a mantenere gli attuali livelli occupazionali (i licenziamenti aumenterebbero il rischio di rimettersi in piedi e diventerebbero un peso per lo Stato).
• Perdita di denaro a causa dei pagamenti ad alcune compagnie aeree che non accennano a rimborsare le agenzie.
• Perdita di liquidità a causa dei pagamenti a strutture italiane o straniere che non vogliono o non possono rimborsare.
• Cause giudiziarie lunghe e probabilmente fallimentari (durata come minimo 3 anni), con notevoli esborsi di denaro, per provare a recuperare il nostro denaro dalla compagnia aerea Ryanair e da alcune strutture alberghiere.
Ecco le possibili contromisure alla grave crisi:
– Garantire liquidità immediata alle agenzie di viaggio:
prestiti immediati a tasso zero garantiti della Regione o dallo Stato, con durata da concordarsi, con data di pagamento della prima rata da gennaio 2021.
– Istituzione di un Fondo sostegno emergenza a fondo perduto destinato alle agenzie di viaggio, anche di piccolo importo, ma per consentire l’immediato respiro di cui abbiamo bisogno.
Sospensione di mutui, prestiti e leasing alle agenzie di viaggio per una durata di 12 mesi sia relativamente alla quota capitale che a quella interessi.
– Sostegno al reddito per i titolari di agenzie viaggio:
Contributo per i titolari di agenzia viaggio pari a € 1.000 al mese per una durata di almeno 6 mesi.
– Ammortizzatori sociali per i lavoratori dipendenti di agenzie viaggio:
Cassa integrazione straordinaria in deroga per i lavoratori dipendenti per una durata di almeno 6 mesi.
– Esonero pagamento contributi INPS:
Necessario per almeno 6 mesi.
– Esonero pagamento tributi locali, tasse regionali ed utenze:
Necessario per almeno 6 mesi
– Proroga scadenze fiscali:
Sospensione e successiva rateizzazione in 36 mesi di tutti i pagamenti fiscali per 12 mesi.
– Indennizzare le cancellazioni registrate e la perdita di fatturato
Credito d’imposta, utilizzabile da subito, in compensazione della differenza tra ricavi o compensi registrati nell’anno in corso rispetto allo stesso periodo del 2019.
– Credito di imposta per chi investe nel turismo dopo la crisi
In modo da permettere al settore di risollevarsi dopo questi mesi di difficoltà.
– Sgravi fiscali per i clienti viaggiatori
Detrazione totale del costo del viaggio per chi è soggetto al pagamento dell’Irpef, valido per tutti i servizi turistici fruiti sul territorio nazionale.
– Istituzione immediata di un tavolo di crisi presso la Regione Liguria
Partecipazione di tutti gli operatori turistici al fine di studiare ed attuare una serie di misure di sostegno a salvaguardia delle imprese turistiche.
– Credito d’imposta per botteghe e negozi:
Si richiede per tutto l’anno 2020, un credito d’imposta nella misura del 60 per cento dell’ammontare del canone di locazione.
“hiediamo di considerare nella stesura del prossimo Decreto urgente e/o provvedimento legislativo regionale tutte le problematiche illustrate e gli accorgimenti suggeriti, si tratta di misure necessarie per scongiurare il tracollo economico del settore, un epilogo inevitabile nel caso in cui la politica si dimostrasse sorda rispetto alle nostre richieste” concludono agenzie di viaggio e tour operator.