Ad alassio

Coronavirus e Fase 2, le attività di Borgo Barusso “riaprono” per una sera in segno di protesta

Tante adesioni nel Borgo, e un paio in centro, per la manifestazione nazionale “Risorgiamo Italia”

Alassio vista alto

Alassio. A partire dalle 21, allestiranno interni ed esterni, accenderanno le luci e riapriranno (seppur solo in senso figurato) le loro attività per una sera. Saranno presenti solo i titolari, rigorosamente chiusi all’interno e con i dpi addosso. 

È questa la silenziosa protesta, denominata “Risorgiamo Italia”, che, questa sera (28 aprile) attraverserà tutto il Paese, toccando anche Alassio, dove ad aderire all’iniziativa saranno le attività della zona di Borgo Barusso, oltre ad un paio situate in centro città. 

“Non ci saranno solo bar e ristoranti, ma anche tante attività di svariata tipologia che hanno deciso di appoggiarci e raccogliere la protesta”, – ha spiegato Martina Bergese, tra gli organizzatori della manifestazione e titolare del ristorante “Banchina 51”, oggetto proprio quest’anno di un’opera di restyling durata mesi ma che, complice il lockdown, non è ancora riuscito a riaprire.

A farle eco, Gian Carlo Formichella, storico gioielliere, che ha affermato: “Le attività non si sentono tutelate. Sappiamo solo che il premier ha annunciato la riapertura per il primo giugno, ma non ha fatto menzione di come. Non ci sono garanzie sulla riapertura, sui dipendenti, sui costi di gestione, sugli affitti. Non apriamo fisicamente i nostri locali, ma lo facciamo simbolicamente, con noi all’interno, per manifestare la nostra contrarietà a questa gestione dell’emergenza”. 

Prenderanno parte all’iniziativa oltre 20 attività del Borgo, compreso anche l’hotel Al Mare di via Don Boselli, primo cluster della Liguria insieme al confinante hotel Bel Sit. 

E Formichella parla anche a nome del Consorzio Alassio Un mare di Shopping, che conta oltre 100 attività e che, recentemente, ha lanciato l’iniziativa “Alassio a casa tua”. Si tratta di un portale, raggiungibile attraverso il sito del Consorzio, per le consegne a domicilio, non solo di cibo e bevande, ma dei prodotti più svariati (abbigliamento, pelletteria, gioielli, etc.). 

Ma la protesta alassina non si ferma qui. Proseguirà domani mattina (29 aprile), quando un rappresentante scelto tra le varie attività si farà carico di recarsi in Municipio per riconsegnare idealmente le chiavi dei vari locali al Comune di Alassio. 

“In tutti i casi, realizzeremo dirette, video e foto dell’accaduto, così come faranno anche tutti gli altri colleghi, nelle nostre stesse condizioni, in tutta Italia nella speranza di far sentire il nostro grido di aiuto”, ha concluso Bergese. 

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