Cairo Montenotte. “Ritenendo errata la scelta della Giunta Regionale della Liguria, nel pieno di una emergenza sanitaria, di chiudere l’ospedale di Cairo Montenotte, abbiamo ritenuto opportuno lanciare una petizione sulla piattaforma Change.org avviando una raccolta di firme a sostegno della richiesta per la riapertura immediata dell’ospedale Cairese”.
Parola del Comitato Civico Valbormida in relazione alla chiusura dell’ospedale di Cairo Montenotte di cui, con oltre 5mila firme raccolte alla mano, oggi si chiede la riapertura immediata direttamente al presidente di Regione Giovanni Toti e all’assessore alla Sanità Sonia Viale.
“Il nosocomio di Cairo, – hanno proseguito dal Comitato, – rappresenta un presidio sanitario imprescindibile per gli oltre 40mila abitanti di un territorio come la ValBormida, estremamente disagiato e con una forte presenza di popolazione anziana”.
“Inoltre, la configurazione territoriale è a rischio idrogeologico e con forti criticità nella viabilità, che già nell’ imminente passato hanno creato immensi disagi e che nel caso di nuove emanazioni di allerte idrogeologiche porterebbe alla chiusura delle strade per raggiungere l’ospedale di riferimento, problematica che porrebbe ulteriori criticità essendo, su un territorio molto vasto, solo una automedicale disponibile”.
“Cairo Montenotte potrebbe rappresentare presidi No-Covid per le prestazioni di base e le cure ordinarie dei cittadini, se pur ridotte evitando così la congestione dei plessi dedicati alla cura del coronavirus e riducendo anche le possibilità di contagio. Sono anche emersi diversi disagi per la gestione delle patologie che necessitano esami rutinari, vista la grande riduzione di alcuni servizi quali il centro prelievi”.
“Chiediamo al presidente Toti e all’assessore Viale di procedere con la riapertura immediata del PPI dell’ospedale di Cairo Montenotte oltre a garantire la funzionalità dei servizi ospedalieri erogati dal nosocomio ordinariamete. Chiediamo di avere risposte concrete sulla riapertura dell’ ospedale in quanto ad oggi non ci sono garanzie a riguardo. La petizione ha raccolto 5336 firme che abbiamo allegato”.
“Confidiamo in una concreta presa di posizione a riguardo dei vertici regionali, in modo da garantire il diritto e la tutela della salute per tutti i cittadini valbormidesi che oltre a dover combattere con il Covid-19 devono far fronte a tutte le patologie e agli infortuni che purtroppo continuano a manifestarsi”, hanno concluso dal Comitato Civico Valbormida.
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