Italia. Come da premesse, è arrivata la proroga. L’Italia non entrerà in “fase 2” subito dopo Pasqua, a partire dal 14 aprile, come qualcuno ipotizzava ma, al contrario, vista l’emergenza continua dovuta al Coronavirus, il lockdown per ridurre il contagio è stato prolungato dal 14 aprile fino al prossimo 3 maggio.
Un altro mese “a casa”, dunque, con conferma di tutte le misure che limitano gli spostamenti. Ad annunciarlo è stato il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, nell’ambito di una conferenza stampa convocata alla 19,30 di questa sera (10 aprile).
Di seguito, il discorso del premier: “Prolunghiamo le misure restrittive fino al 3 maggio. Una decisione difficile, ma necessaria e di cui mi assumo tutta la responsabilità politica. Una decisione giunta dopo numerosi incontri e riunioni. Il comitato tecnico scientifico ci ha dato una conferma: la curva epidemiologica è incoraggiante, le misure sin qui adottate stanno dando frutti e funzionano. E stiamo ricevendo anche importanti riconoscimenti. Quindi non possiamo vanificare gli sforzi compiuti. Se cedessimo ora rischieremmo di perdere tutti i risultati positivi fin qui ottenuti e dovremmo ripartire da capo, con un aumento del numero dei decessi“.
“Dobbiamo mantenere alta la soglia dell’attenzione, soprattutto ora in prossimità della Pasqua ma anche per i ponti del 25 aprile e del primo maggio. Siamo tutti impazienti di ripartire. Auspicio è che dopo il 3 maggio si possa ripartire con cautela e restrizioni, ma ripartire dipenderà da noi, dal nostro comportamento. Dobbiamo compiere questo ulteriore sforzo e rispettare le regole e le distanze sociali”.
“La proroga, con un dpcm che ho appena firmato, vale anche per le attività produttive. La tutela della salute al primo posto, ma cerchiamo di valutare sempre tutti gli interessi in campo. Ci sta a cuore il tessuto socio-economico e produttivo del Paese. La nostra determinazione è allentare il prima possibile le misure per le attività produttive per far ripartire in sicurezza il motore del Paese a pieno regime. Ma non siamo ancora in quella condizione. Dobbiamo attendere ancora. Ma quello che vi posso promettere è che se prima del 3 maggio si verificassero comunque le condizioni, cercheremo di provvedere di conseguenza“.
“Per quanto riguarda le variazioni: da martedì 14 aprile, riapriamo, con ponderazione, carto-librerie, librerie, negozi per neonati e bambini, ma anche le attività legate alla selvicoltura (il taglio dei boschi) perché bisogna far sì che ci siano i combustibili fossili (la legna) e le varie attività forestali”.
“Il lavoro per la fase 2 è già iniziato. Non possiamo aspettare che il virus scompaia del tutto dal nostro territorio. Superata la fase acuta, dovendo convivere con il virus, stiamo lavorando ad un programma articolato e organico basato su due pilastri: un gruppo di lavoro di esperti e il protocollo di sicurezza nei luoghi di lavoro. Il gruppo di esperti dialogherà con il comitato tecnico scientifico e si affiancheranno in modo da avere la possibilità di modificare le logiche del lavoro sin qui consolidate. Dobbiamo inventarci e proporre nuovi modelli organizzativi che tengano anche conto della qualità della vita. Sarà presieduto da Vittorio Colao, uno dei nostri manager più stimati anche all’estero e annovererà grandi personalità sia dall’Italia che dall’estero“.