Esempio

Buoni spesa, il Comune di Bergeggi pronto a cedere le risorse non utilizzate ai comuni più bisognosi

Il sindaco Arboscello: "Noi amministratori dobbiamo essere i primi a dare l'esempio"

bergeggi municipio comune

Bergeggi. Il comune di Bergeggi è pronto a consegnare la seconda ondata di buoni spesa ai cittadini o nuclei famigliari in difficoltà a causa del Coronavirus che non abbiano partecipato allo scorso bando. A comunicarlo, in una nota, è l’amministrazione comunale.

A distanza di circa 15 giorni, l’ amministrazione ha deciso di indire una seconda evidenza pubblica destinata a coloro che ancora non avessero ricevuto tali aiuti ma che fossero in possesso dei requisiti.

Nel comune, secondo come reddito medio procapite in Liguria, sono 7 i nuclei famigliari che hanno già ricevuto i buoni pasto mentre resta da valutare, viste le richieste di questi giorni, quanti saranno i beneficiari della seconda distribuzione. Numeri seppur contenuti molto significativi, visto l’esiguo numero di residenti e il benessere economico della piccola cittadina savonese, di una crisi che sta colpendo categorie e persone che mai fino ad oggi avrebbero pensato di dover ricorrere a quel tipo di aiuto.

Il sindaco Arboscello, inoltre, ha annunciato l’intenzione di restituire le eventuali somme non utilizzate o di cederle ai comuni vicini, dove la situazione e i numeri delle famiglie in difficoltà risultano essere maggiori, sempre che la normativa lo consenta o si trovi il modo di farlo dal punto di vista amministrativo. Le risorse, per un totale di 40 milioni, erano state ripartite tra i vari comuni italiani tenendo conto di due parametri: il numero di abitanti e lo scostamento percentuale del reddito procapite dal dato nazionale.

“Partiamo oggi con la seconda distribuzione dei buoni spesa – ha detto il primo cittadino -. I numeri, seppur limitati, dimostrano che la crisi economica sta colpendo delle persone e delle categorie che mai fino ad oggi hanno avuto problemi. Anche se ci siamo trovati per la prima volta a dover affrontare problematiche a livello sociale di tipo economico, le somme stanziate dal governo per questo tipo di aiuti nel nostro caso sembrano essere sufficienti a coprire tutte le richieste, anzi potrebbero essere in eccesso. È per questo che, vedendo le difficili situazioni nei comuni vicini con code di persone che chiedono aiuti e risorse insufficienti, mi pare un dovere morale, una volta soddisfatti tutti i bisogni dei miei cittadini, mettere a disposizione le risorse avanzate per chi ne ha più bisogno”.

“Vedere centinaia di persone in coda ad Albenga o leggere delle tante richieste a Savona non possono lasciare indifferenti chi ricopre ruoli istituzionali. Noi Sindaci e amministratori dobbiamo essere i primi a dare dimostrazione di moralità ma soprattutto di essere capaci a razionalizzare le risorse, ragionando nel bene non solo del paese che amministriamo ma di territori più ampi. Se la normativa lo consente o si troverà il modo noi siamo pronti: non si tratta di grosse cifre ma sarà un gesto simbolico che potrà fare da apripista a ragionamenti più ampi nel bene comune dei nostri cittadini” ha concluso Arboscello.

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