Presenza

Buoni spesa: gli assistenti sociali della Liguria danno supporto nella presentazione delle domande

L'Ordine degli Assistenti Sociali: “Preoccupazione per i tempi limitati e le possibili difficoltà d'accesso per i più fragili”

spesa carrello

Liguria. Molti Comuni savonesi hanno già comunicato le modalità per la presentazione delle domande dei cosiddetti buoni spesa, a beneficio delle persone residenti che a causa del Covid-19 hanno visto ridursi la propria capacità reddituale. Il buono, del valore di 100 euro per ciascun componente familiare, potrà essere speso in tutti gli esercizi commerciali di alimentari che saranno elencati sul sito del Comune. La domanda, le cui dichiarazioni varranno come autocertificazione, si potrà compilare solo online sul sito del Comune a partire da venerdì 3 aprile 2020.

Giovanni Cabona, presidente dell’Ordine degli Assistenti Sociali della Liguria assicura: “Gli assistenti sociali con la loro professionalità e le loro competenze garantiranno anche in questo delicato momento il proprio contributo per sostenere sia le fasce a rischio della nostra società sia chi inaspettatamente si misura con nuove fragilità connesse all’emergenza in corso. Così sarà anche nel caso dei buoni spesa”. I richiedenti potranno infatti essere affiancati o sostituiti nella compilazione della domanda dagli operatori dei servizi sociali del pubblico e delle associazioni di volontariato, cooperative o altri enti del non profit, che hanno già manifestato la propria disponibilità.

“L’Ordine – continua Cabona – è attento agli sviluppi che in queste ore si susseguono non solo nel capoluogo di regione ma anche in tutte le altre realtà locali ma esprime anche preoccupazione sia per la durata limitata della finestra per presentare la domanda sia per l’incerta garanzia della pari opportunità di accesso alla misura per tutti i cittadini, nonché per il rispetto del principio di equità nell’attivazione della misura stessa”.

Il primo problema è il fattore tempo: la ‘finestra’ per la presentazione della domanda sarà infatti aperta solo dal 3 al 6 aprile, periodo con due giorni su tre compresi nel weekend. L’altro allarme è rispetto alle categorie di persone a cui i buoni spesa sono rivolti: “Pensiamo che all’accesso alla misura potrebbe essere difficile per le persone fragili a cui spetta ma che non sono, per vari motivi, agganciate ai servizi sociali – spiega Cabona – Penso alle persone straniere che lavoravano e che sono state costrette a rimanere a casa senza avere contatti con i servizi. Ma anche alle persone senza dimora”.

L’erogazione del buono spesa avverrà inoltre secondo le modalità indicate successivamente ai beneficiari, per ora non specificate. “L’auspicio – conclude Cabona – è che le amministrazioni competenti e il Terzo Settore si confrontino tra di loro e in maniera fruttuosa. Siamo pronti a dare il nostro contributo di professionalità”.

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