Forti critiche

Bando Filse di sostegno alle famiglie, Pastorino “Nulla di certo per genitori e figli”

Il consigliere regionale di Linea Condivisa: "Alla fine si tratta di un ipotetico rimborso"

Gianni Pastorino

Genova. Pochi giorni fa Filse Spa, la finanziaria di Regione Liguria, ha pubblicato un avviso pubblico per accedere al bonus emergenza Covid-19 rivolto alle famiglie residenti in Liguria, che hanno sostenuto spese per apparecchiature di sostegno alla didattica a distanza per i propri figli.

“Risulta una presa in giro per diversi fattori – afferma Gianni Pastorino (nella foto), capogruppo di Linea Condivisa -. Intanto non si comprende come mai le voci di spesa siano sproporzionate a favore del privato a discapito del pubblico: su tre milioni e mezzo, due vanno al privato, tramite scuole paritarie ed entri accreditati. Non ci stupisce che la Giunta Toti continui a blaterare di quanto siano eroici i dipendenti pubblici (si vedano le dichiarazioni sulla sanità) per poi continuare ad affossare tutto ciò che è pubblico: vorremmo sapere nel dettaglio come mai per chi frequenta Strutture pubbliche sia stato stanziato un ammontate inferiore”.

“Vi è poi da sottolineare un altro aspetto, che risulta, a nostro giudizio, una presa in giro – continua il consigliere Pastorino – il bando si chiama bonus, ma cerchiamo di renderlo chiaro a tutti: è un ipotetico rimborso. Sì, perché se io sono un lavoratore con Isee fino a 30.000 avrò, forse, un rimborso per ciò che ho speso, non per ciò che devo comprare per mio figlio o mia figlia. In altri termini, la Giunta Toti dovrebbe dirci come sia possibile che un genitore che abbia perso, o abbia subito una diminuzione del reddito, possa sostenere spese informatiche nella speranza che forse Regione Liguria invii, tramite modalità per nulla chiare, un rimborso”.

Insomma una politica che finge di stare accanto alle persone che si trovano in difficoltà. Il consigliere Pastorino conclude: “la destra deve capire che siamo chiamati a dare risposte a chi sta perdendo tutto: il tempo dei tappeti rossi e dei fuochi d’artificio è finito. Rivolgo un invito a Toti e alla sua Giunta: uscite dai salotti, uscite dagli Studi di Primocanale, e andate nei quartieri popolari, andate a Begato, o al Cep, a dire che forse arriverà un rimborso, e vediamo se sarete ancora così convinti del vostro operato”.

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