Vicinanza

Soccorso alla fauna selvatica, De Ferrari (M5S): “Liguria fanalina di coda a livello nazionale”

"Nella Giornata mondiale della natura diamo un segnale forte verso la protezione della biodiversità"

Marco De Ferrari, M5S

Regione. “Oggi è la Giornata mondiale della Natura selvatica 2020, noto anche come ‘super-anno della biodiversità’. La flora e la fauna selvatica rappresentano un patrimonio dall’inestimabile valore intrinseco poiché contribuiscono agli aspetti ecologici, genetici, sociali, economici, scientifici, educativi, culturali ed estetici del benessere umano e allo sviluppo sostenibile”. Lo afferma il consigliere regionale del M5S Marco De Ferrari.

Nel corso del consiglio regionale di oggi, De Ferrari ha presentato un’interrogazione, sottoscritta dai colleghi del gruppo, in cui ha chiesto alla giunta quante risorse, e secondo quale riparto e tempistica di erogazione, sono previste per il 2020 per i centri e le associazioni riconosciute per il soccorso e la cura della fauna selvatica ferita o in difficoltà e di attivare un numero unico regionale di soccorso rendendo più capillare il servizio e prevedendo nuovi centri. Il consigliere ha ricordato che in Liguria è attivo un solo Centro Enpa a Genova – Campomorone e un’associazione privata Enpa a Savona.

“Questa Giornata ci ricorda anche la necessità di intensificare la lotta contro i crimini perpetrati dalla specie umana ai danni della fauna selvatica con effetti sulla riduzione delle specie, che hanno devastanti impatti ambientali, economici e sociali. Tra i nostri compiti, quindi, rientra anche la tutela della biodiversità, anche in linea al 15esimo dei 17 obiettivi per lo sviluppo sostenibile dell’agenda 2030 degli accordi di Parigi”.

“In Liguria, purtroppo, continuiamo a essere la regione fanalino di coda a livello nazionale per numero di centri di recupero e cura attivi; oltre al CRAS – Centro Recupero Animali Selvatici- Enpa di Genova Campomorone e all’associazione Enpa di Savona e qualche sporadica convenzione, infatti, restano ancora del tutto o quasi scoperte le province di Imperia e della Spezia”.

“Come M5S apprezziamo la recentissima collaborazione appena avviata tra il CRAS di Genova Campomorone e l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale (avviata subito dopo il deposito della nostra interrogazione) che può essere un ottimo supporto per studiare scientificamente le cause della morte di quegli animali selvatici che (sfortunatamente) non riescono a sopravvivere nonostante le cure. Questo può permetterci di avere anche il polso scientifico sullo stato di salute degli ecosistemi e della biodiversità ligure. Ma non possiamo fermarci di certo a questo”.

“Serve sfruttare quest’ultima finestra temporale della legislatura regionale per dare una stretta almeno su quattro punti base. Avviare l’insediamento concreto e operativo di almeno un centro di recupero e cura della fauna selvatica ferita o in difficoltà per provincia. Aumentare le risorse regionali indirizzate ai centri di recupero riconosciuti su scala regionale in misura congrua per far fronte alle molteplici spese vive sostenute dai tanti encomiabili volontari animalisti che non smetteremo mai di ringraziare per dedicare ogni loro energia al recupero e cura di migliaia e migliaia di animali selvatici ogni anno. Potenziare in modo deciso il presidio di vigilanza istituzionale e volontaria regionale, ridotta ormai al lumicino per un concatenarsi di scellerate norme ‘al risparmio’, approvate a vari livelli istituzionali, che da qualche anno hanno ridotto a soltanto circa 25 gli agenti dell’ex polizia provinciale su tutta la regione i quali, anch’essi con sforzi esemplari, oltre alla tutela della biodiversità, hanno anche il ruolo fondamentale di contrastare gli ecoreati e le ecomafie. Attivare un numero unico regionale di soccorso per rendere più agevole a cittadini residenti e turisti la possibilità di contattare personale regionale dedito alla cura e recupero di animali selvatici feriti o in difficoltà, attivando anche particolari progetti utili rendere ancor più capillare e più diffuso nell’arco delle 24 ore il soccorso, il ricovero anche transitorio, il recupero e la cura di questi preziosissimi animali, esseri senzienti”.

“La fauna selvatica è patrimonio indisponibile dello Stato e, soprattutto in una fase storica come quella attuale di grave sofferenza ecologica per inquinamento diffuso, mutamenti di habitat, cambiamenti climatici in atto, caccia e bracconaggio, è nostro dovere preservarla e tutelarla e, in caso di necessità soccorrerla, curarla e proteggerla con il massimo sforzo possibile”, conclude De Ferrari.

L’assessore alla caccia Stefano Mai ha sottolineato che è stata l’attuale amministrazione regionale, già nel 2015, ad attivare il primo CRAS in Liguria a Campomorone in collaborazione con Enpa. “Più volte abbiamo incontrato le associazioni per capire le esigenze del territorio ed abbiamo condiviso la necessità di avere un Centro – ha aggiunto – in ogni provincia e ci siano attivati per raggiungere questo obbiettivo”.

Mai ha, quindi, ricordato l’accordo con la LIPU alla Spezia per il soccorso dell’avifauna e che si sta ragionando da tempo per aprire un secondo Cras sul territorio. L’assessore ha auspicato, soprattutto nel savonese, una maggiore collaborazione da parte delle associazioni, Enpa in particolare.

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