Lettera al direttore

Lettere

Pensieri al tempo del Covid-19, Cna Savona: “Guardiamo al domani”

"Dobbiamo approfittare dello stop forzato per mettere le basi di rapporti nuovi"

Paola Freccero Cna Savona
Foto d'archivio

Savona. Dopo i provvedimenti del Governo a tutela della salute generale, la reazione immediata è stata di preoccupazione, rabbia e stupore. Dopo sono subentrate la paura e l’impotenza condita con un po’ di sconcerto… una “ricreazione” inattesa, il tempo sospeso, sottolineato dal silenzio delle strade, la difficoltà a dare ritmo al tempo quotidiano.

Ma subito ritorna il lunedì, il primo lunedì dopo i provvedimenti: si è parlato molto dello smart-working, ma come si fa a riparare le scarpe, a lavare e stirare gli abiti, a provvedere ad un guasto idraulico o elettrico stando a casa? Per non parlare del sostituire un pneumatico o sostituire una coppa dell’olio per chi è autorizzato a muoversi.

A seconda dell’interlocutore, al di là del Covid-19, quando si pongono queste domande, si viene guardati come retrogradi.
Ma in questo mondo moderno ci si dimentica troppo spesso di quanta incidenza abbia, nelle nostre vite, il saper fare senza il lavoro a distanza.

Non si discute che, secondo il principio “di necessità virtù”, finalmente saremo costretti ad avviare una modalità di lavoro ove possibile che in Italia era stata presa ben poco in considerazione, soprattutto per quelle categorie e figure professionali vocate a ciò con un beneficio sociale non indifferente (accudimento dei figli o degli anziani, minori spostamenti per esempio).

Questo tuttavia non può farci dimenticare che siamo un popolo del saper fare con le mani e con il cuore. Tutte queste serrande abbassate ci fanno percepire come sarebbero i nostri centri abitati se buona parte delle partite iva si fermassero ed è per questo che, sin da ora, dobbiamo pensare a domani, tenendo conto che le piccole attività sono anche un presidio per la sicurezza del nostro territorio visti i numerosi atti vandalici avvenuti, in questi giorni, in Riviera.

I Comuni dovranno avanzare richieste che permettano di evitare la ricaduta sulle piccole imprese del costo economico del loro amministrare. Oggi più che mai i costi dei servizi pubblici essenziali sono diventati improponibili e le imprese non possono trovarsi di fronte al bivio se pagare le tasse o assumere nuovo personale nel momento in cui l’emergenza sarà cessata.

Dobbiamo approfittare dello stop forzato per mettere le basi di rapporti nuovi, di gestioni nuove dove la politica e amministrazione pubblica incontrino l’economia vera, residente e resistente, dove gli accordi e le nuove regole vengano dettate dai numeri degli imprenditori piuttosto che generati da solo denaro come rapporto di forza. Non sarà continuando ad aumentare Imu, Tari e tasi che si risaneranno i bilanci locali, non sarà, continuando a giocare in borsa, che gli istituti di credito aiuteranno l’economia reale, non sarà inventando moduli su moduli che ripartirà l’economia.

Non sarà solo lo smart-working la novità del momento ma una modalità smart di lavoro in tutti i campi, con poche regole chiare uscendo dalla palude della burocrazia .

I rappresentanti politici dei nostri territori dovranno rispondere con urgenza alle istanze che proverranno dai cittadini e dai corpi intermedi.

CNA Savona è in trincea e l’incarico che ricopro valorizza a nome di tutte le imprese la nostra presenza sul territorio. Oggi più che mai il ruolo della rappresentanza deve venire rivalutato quale valore economico e sociale.

Paola Freccero, Presidente CNA Savona

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