Lettera al direttore

Cronaca

Lo staff dell’Hotel Europa e Concordia ricorda Ugo Masutti

Candela

I collaboratori e tutto lo staff dell’Hotel Europa e Concordia desiderano condividere questo ricordo con quanti hanno avuto la fortuna di conoscere il Dottor Ugo Masutti.

Si dice che il pensiero più accorato e più denso esprima con il silenzio tutto il suo senso. Ma oggi, neppure il silenzio, pur rispettoso degli umani sentimenti, potrebbe esprimere il nostro stato d’animo. Ripensando al tempo trascorso insieme, cerchiamo le parole per spiegare ciò che il nostro datore di lavoro è stato per noi. Un nonno, un papà, un amico che tutti abbiamo avuto il privilegio di apprezzare. Un grande uomo. Questo è il nostro grazie.

Il signor Ugo ripeteva sempre che la sua vita era l’hotel. Era il primo ad arrivare la mattina e la sera se ne andava solo quando arrivava il portiere di notte. Era sempre con noi tutto il giorno, tutti i giorni. Quando c’era la pausa stagionale e l’hotel chiudeva in autunno per i necessari lavori di manutenzione e ristrutturazione, aveva nostalgia della nostra routine quotidiana ed ancora di più da quando tre anni fa la moglie, la signora Piera, era mancata ed era stato un duro colpo non solo per lui ma per tutti noi. Loro due insieme erano l’anima e le colonne portanti dell’Hotel Europa e Concordia, hotel storico e simbolo dell’ospitalità alassina dagli anni Cinquanta.

Il signor Ugo dimostrava stima e affetto per tutti noi dipendenti e collaboratori ed aveva con ognuno un rapporto unico e speciale. Ogni giorno si informava su come ci andava la vita con la scusa di farsi preparare un caffè o un aperitivo. Non era un titolare chiuso a chiave nel suo ufficio ma insieme a noi ragionava sull’amministrazione e la gestione del lavoro. Quotidianamente discutevamo insieme sulle idee e sulle strategie per svolgere l’attività alberghiera e su come farlo al meglio. Negli ultimi anni di crisi economica il signor Ugo ha sempre voluto tenere aperto anche d’inverno, in assoluta controtendenza, quando il successo era coprire la spese di gestione. Questo lo faceva per i suoi dipendenti, perché ci teneva a dare una continuità di stipendio alle famiglie che sapeva contavano su di lui e lui se ne faceva carico. Ma il signor Ugo non dava solo il lavoro. Dava un esempio costante su come tutti noi dovremmo prendere la vita, mordendola sempre, buttandoci, provando e anche sbagliando, ma sempre con un atteggiamento positivo, propositivo, coraggioso e senza mai soccombere. Quante volte noi collaboratori gli consigliavamo di riposarsi, prendersi qualche giorno di pausa, ma lui ci rispondeva sempre che non poteva permettersi di fermarsi e se si trattava di un evento lui diceva che finché aveva forza voleva divertirsi e godersi la vita. L’anno scorso, in occasione del suo novantesimo compleanno, gli avevamo regalato un quadro che ritraeva la facciata dell’hotel e avevamo fatto incidere una frase di augurio esprimendo la nostra stima e riconoscenza. Gli aveva fatto talmente piacere che lo aveva fatto appendere dietro la sua scrivania ancora incartato col suo bel fiocco rosso e ne era molto orgoglioso.

In un momento di emergenza non solo nazionale ma mondiale non possiamo fare a meno di pensare che lui non si sarebbe fatto abbattere ma con la sua intelligenza e forza d’animo avrebbe affrontato a testa alta la situazione. Sempre impeccabilmente elegante.

Arrivederci Signor Ugo, lei ha portato via con sé un pezzo di tutti i nostri cuori. Li raccolga tutti e ci restituisca la forza per renderla orgoglioso anche adesso. Dia un bacio alla signora Piera da parte nostra.

Con tutto il nostro affetto e la nostra stima.

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