Lettera al direttore

Maturità

Lettera di una studentessa savonese alla ministra Azzolina

di Francesca Lagasio

Maturità Doria 2018

Gentilissima Ministra Azzolina, sono Francesca Lagasio e frequento il liceo delle scienze umane di Savona, e come mi hanno insegnato in questi 5 anni il ruolo della scuola non è solo quello di trasmettere conoscenze, ma anche innescare una crescita personale e umana dello studente.

Per fare questo è necessario, come dicevano grandi pedagogisti, come Maria Montessori, Claparede e Dewey, tenere in considerazione, nell’atto educativo, i bisogni degli alunni. Oggi, forse più che mai, i bisogni degli studenti sono chiari, palesi, poiché espressi da loro stessi, soprattutto dai maturandi che non riescono a preparare un esame di stato da autodidatti in una situazione cosi difficile; non potendo uscire di casa per vedere gli amici, prendersi del tempo libero dallo studio per rilassarsi e prendersi cura della propria salute mentale, sono stanchi, stressati e soprattutto impauriti.

Non riusciamo a fare tutto da soli, anche se lei sostiene il contrario, la scuola si è fermata.
Io sto facendo lezione con due professori su otto, e questo non è il giusto percorso per arrivare al fantomatico esame con un minimo di serenità. Ovviamente non è né colpa sua né dei professori, ma spero possa rendersi conto che affrontare un esame serio è al momento impossibile. Non suggerisco che si debba seguire il modello Olandese o Inglese, soluzione più rapida, ma è forse giunto il momento di rendersi conte che forse non cambia nulla se non facciamo l’esame di maturità e veniamo valutati attraverso il nostro percorso scolastico dei 5 anni.

Mi dispiace ammetterlo ma il sistema scolastico italiano non funziona, si da troppa importanza alle conoscenze e non alla crescita umana e personale. Non possiamo lamentarci se siamo razzisti, xenofobi e misogini, se fondiamo il sistema educativo solo sulla conoscenza fredda, sul cervello e non sul cuore.
Preferisco essere una bella persona magari non estremamente colta, che una persona arida ma ricca di conoscenze, anche perché non sono solo i colti, che mandano avanti il mondo, ma coloro che sanno ragionare, pensare fuori dagli schemi, i geni. Non si possono educare i geni, ma belle persone con dei buoni valori si.

La invito ad ascoltare le richieste degli studenti, in quanto sono i protagonisti della scuola ed i protagonisti del domani che ultimamente sono messi un po in disparte.

Cordiali saluti

Francesca Lagasio

leggi anche
elearning
Lettere
Insegnamento via web, replica alla lettera della studentessa liceale

Vuoi leggere IVG.it senza pubblicità?
Diventa un nostro sostenitore!



Sostienici!


Oppure disabilita l'Adblock per continuare a leggere le nostre notizie.