Dibattito

Emergenza coronavirus al Consiglio comunale di Albenga. Social housing per i palazzi di via Carloforte

Tra le altre cose approvata anche la sistemazione dei rii e fossati in Regione Antognano, Regione Pontelungo Inferiore e Regione Arroscia

comune albenga municipio
Foto d'archivio

Albenga. Ieri sera si è tenuto il Consiglio comunale di Albenga a porte chiuse a causa dell’emergenza sanitaria legata al Coronavirus. La seduta, prima di iniziare, si è aperta osservando un minuto di silenzio per la scomparsa di Giovanni Bergallo, per molti anni consigliere comunale ad Albenga.

Il sindaco Riccardo Tomatis ha poi fatto il punto sulla situazione di Albenga in relazione al Covid-19: “Stiamo vivendo un momento particolare. Attualmente ad Albenga non abbiamo casi positivi di Coronavirus, sebbene è verosimile che ce ne saranno come in tutta Italia dato che siamo di fronte a un’epidemia. Nella nostra città sono 15 le persone in quarantena e al momento stanno tutti bene, cosa che fa ben sperare per il futuro. Oggi però è particolarmente importante rispettare le prescrizioni e le indicazioni ministeriali per questo voglio lanciare un appello in tal senso. Siamo in una fase nella quale dobbiamo limitare la diffusione del virus per evitare il rischio di rimanere senza posti letto in ospedale e in terapia intensiva e arrivare a dover scegliere chi curare. Se ciò dovesse accadere vivrei questo momento, anche da medico, come un grande fallimento della sanità. Vorrei che tutti riflettessero su questo, anche i giovani che magari sono meno preoccupati e meno a rischi vita devono adottare tutte le cautele necessarie e attenersi alle disposizioni ministeriali per tutelare se stessi e gli altri che potrebbero essere anche i loro genitori o i loro nonni”.

Successivamente è cominciato il dibattito sull’ordine del giorno, riguardante la “Richiesta convocazione straordinaria del Consiglio comunale presentata da n. 5 consiglieri d’opposizione (Minucci, Calleri Gerolamo, Ciangherotti, Porro e Tomatis Roberto) con nota protocollo n. 4835 del 31.01.2020 avente ad oggetto: Atto di indirizzo per avvio intese con l’ASL2 savonese per la realizzazione del “Palazzo della Salute” in via Carloforte”.

Il sindaco Tomatis ha spiegato: “Con delibera n.32 del 23 gennaio 2020 abbiamo deciso di partecipare al bando ex art. 6, comma 1, della L.R. 23/2018 – Contributi per le attività di progettazione per l’individuazione e la disciplina degli ambiti urbani di cui all’articolo 2 della L.R. 23/2018 ‘Disposizioni per la rigenerazione urbana ed il recupero del territorio agricolo’. Già in campagna elettorale avevo parlato di questa legge e sono lieto che, finalmente, questa abbia potuto trovare applicazione. Partecipare a questo bando è un primo passo per la rivalutazione delle palazzine di via Carloforte che versano in stato di abbandono ormai da diversi anni nonostante l’impegno profuso dall’amministrazione e dagli uffici comunali sulla questione anche per la messa in sicurezza delle stesse”.

Continua il primo cittadino: “Purtroppo è necessario attendere l’espletamento del percorso giudiziario e la pronuncia della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo – continua il sindaco – nel frattempo, però, abbiamo deciso di attivarci partecipando a questo bando che prevede la possibilità di portare avanti progetti di riqualificazione urbana eventualmente anche su aree appartenenti a privati. In merito alla proposta della minoranza voglio sottolineare che, sebbene interessante, è assolutamente prematuro, in questa fase, prendere contatti con l’Asl per una possibile destinazione di uno degli edifici a palazzo della salute. Significherebbe legare l’amministrazione ante tempo a questo uso. Ribadisco che, in questa fase, stiamo partecipando al bando per ottenere il finanziamento e solo successivamente valuteremo la destinazione delle palazzine.  Sicuramente abbiamo ipotizzato anche l’idea di un progetto di social housing, ma che interesserà eventualmente parte degli edifici, non l’interezza degli stessi”.

Il sindaco precisa: “Non stiamo parlando solo di case popolari, infatti uno degli obiettivi dell’edilizia residenziale sociale è quello di garantire benessere abitativo e integrazione sociale, potranno esservi anche alloggi privati gestiti da associazioni e dondazioni magari per promuovere percorsi di formazione all’autonomia, asili, strutture per anziani,  tutti aspetti che, comunque, verranno valutati solo in una fase successiva di progettazione”.

Conclude  Tomatis: “Questo progetto è particolarmente importante anche dal punto di vista procedurale perché se fosse ammesso al bando verrebbe sottoposto a tutto l’iter procedurale e rappresenterebbe di per sé una variante al Puc”.

Dicono la loro anche i consiglieri Raiko Radiuk e Giorgio Cangiano. Spiega Radiuk: “L’idea proposta dalla minoranza potrebbe essere buona, ma da tecnico devo fare una considerazione: la struttura ormai è vecchia e, dal punto di vista tecnico sarà difficile da adeguare secondo le normative richieste per un palazzo della salute. In più impegnare ora il comune con l’Asl per creare una struttura che magari poi verrà privatizzata credo sia assurdo”.

Sulla strada della cautela anche Cangiano: “Il sindaco, a nome di tutti noi, non ha respinto l’idea del palazzo della salute. Potremo confrontarci su questa possibilità, ma non in questa fase. Inoltre vorrei far rilevare che l’ Asl e la Regione non ci hanno chiesto la disponibilità di questo edificio, quindi noi non siamo affatto contro la sanità regionale, sebbene la mia e l’opinione della maggioranza circa le decisioni ad esempio riguardanti l’affidamento ai privati della gestione dell’ospedale di Albenga è nota. Ritengo che ci sarà modo per valutare la possibilità di realizzare il palazzo della salute in via Carloforte, ma è assolutamente prematuro parlarne ora”.

Risultato, dunque, molto semplice con la maggioranza che vota contro e la minoranza che vota a favore.

Passando alla “Richiesta convocazione straordinaria del Consiglio comunale presentata da n. 5 consiglieri d’opposizione (Ciangherotti, Minucci, Calleri Gerolamo, Porro e Tomatis Roberto) con nota protocollo n. 6236 del 10.02.2020 avente ad oggetto: “Disciplina dei dehors nel centro storico – Modifica Regolamento Comunale Edilizio – Atto di indirizzo”, il sindaco Riccardo Tomatis sottolinea: “Il nostro regolamento non vieta i dehor, ma i chioschi chiusi. Il centro storico di Albenga è un unicum e come tale va valorizzato e tutelato, così come abbiamo fatto in questi anni in collaborazione con i molti commercianti che hanno creduto nelle sue potenzialità investendo in esso e decidendo di aprire qui le loro attività. Oggi, e credo che sia sotto gli occhi di tutti, il nostro centro storico è il fiore all’occhiello del nostro territorio sia dal punto di vista storico, culturale e turistico. Immaginatevi ora come sarebbe invece, se avessimo permesso ad ogni attività di realizzare il proprio chioschetto chiuso. Avremmo piazze come San Michele, San Domenico, Piazza Rossi o Piazzetta delle Erbe completamente colonizzate da queste strutture che renderebbero il centro storico non più fruibili, oltre a determinare un evidente impatto estetico negativo. Riteniamo che la scelta fatta nel 2016 non abbia danneggiato alcuna attività, tutti hanno avuto il tempo necessario per modificare i propri dehor ed adeguarli al nostro regolamento sulla base delle loro esigenze”.

Anche in questo caso, minoranza a favore e maggioranza contraria.

Sulla “sistemazione dei rii e fossati in regione Antognano, Regione Pontelungo Inferiore e Regione Arroscia” il voto invece è stato unanime, con l’approvazione di tutti. “Credo che sia interesse di tutti intervenire in queste zone. Gli uffici si sono attivati per avviare un dialogo e un confronto con la Regione su queste problematiche. Attualmente al vaglio uno studio per valutare la situazione è risolverla chiedendo un contributo economico per realizzare l’intervento”, ha spiegato il vice sindaco Passino.

Approvato all’unanimità anche il “progetto di sistemazione di via Del Cristo”. Spiega sempre Passino: “La situazione di via del Cristo è nota. Quando le precipitazioni mettono in crisi rete idrica di solito questa strada deve essere chiusa perché impraticabile a causa di problemi legati alla regimazione delle acque e ai canali di scolo. Anche in questo caso è al vaglio degli uffici la risoluzione della problematica con un dialogo aperto con la Regione”.

Per quanto riguarda la “Ratifica della deliberazione della Giunta comunale n. 56 del 13.02.2020 avente ad oggetto “Variazione al bilancio di previsione 2020/2022”, in questo caso troviamo nuovamente il voto a favore della maggioranza e quello contrario della minoranza.

Infine le “Ulteriori modifiche all’Accordo di programma 2016-2025 per la determinazione dei livelli di quantità e standard di qualità dei servizi di trasporto pubblico locale – Approvazione”. Relaziona il vice sindaco: “Si tratta di una modifica degli accordi tra TPL e  comune Albenga. Il Comune concede a TPL la possibilità di spostare il proprio ufficio( attualmente sito in via Medaglie d’Oro all’interno dello IAT nella Torre Civica. Lo spostamento della dipendente TPL in questa sede garantirà inoltre un orario di apertura più ampio per lo IAT e il personale TPL, adeguatamente formato e con esperienze nel settore del turismo, potrà dare anche informazioni turistiche agli utenti”.

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