Situazione complicata

Costa Luminosa, già sette malati in ospedale ma potrebbe restare in quarantena a Savona: ecco il piano B fotogallery

Si valuta se sbarcare anche l'equipaggio e lasciare a bordo solo 80 persone, tutte asintomatiche

costa luminosa sera notte

Savona. Potrebbe rimanere a Savona per la quarantena Costa Luminosa, la nave arrivata ieri sotto la Torretta per far sbarcare gli ultimi passeggeri dopo i casi di contagio da Coronavirus a bordo. Nell’ultima riunione in Prefettura infatti, date le difficoltà nel trovare un altro porto disponibile ad accogliere la nave, è emersa la possibilità di lasciarla a Savona ma a una condizione: lo sbarco e il trasporto fuori regione anche di gran parte dell’equipaggio, mantenendo a bordo solo un’ottantina di persone che dovranno essere tutte asintomatiche.

La notizia arriva mentre viene portato all’ospedale San Paolo il settimo paziente con febbre e altri sintomi. Si tratta di un cittadino mauriziano, positivo al Covid-19, le cui condizioni si sono aggravate. Prima di lui erano stati trasferiti al nosocomio due cittadini olandesi e un israeliano, seguiti, in serata, da un australiano e due cittadini cileni. Tre dei sette pazienti sono in attesa di essere trasferiti in altri ospedali.

Un problema non da poco, su cui ha puntato il dito anche il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti nel consueto punto stampa preserale: “Dev’essere chiaro a tutti, soprattutto all’unità di crisi nazionale, che il sistema sanitario della Liguria e in particolare di Asl2, la prima ad essere investita dall’onda d’urto della pandemia da Covid19, oggi non è in grado di sostenere l’aggravio di lavoro e garantire l’appropriatezza della cura per coloro che, a bordo della nave, dovessero risultare malate o le cui condizioni dovessero aggravarsi. Per la loro sicurezza e di tutta la nostra popolazione è indispensabile e urgente trovare per quella nave e quelle persone una sistemazione alternativa, non in Liguria, tale da garantire cure appropriate. Quella nave potrebbe diventare nelle prossime ore fonte di numerosi malati, alcuni dei quali anche in gravi condizioni. Vorrei che l’allarme fosse preso molto molto seriamente prima che la situazione diventi insostenibile per il nostro sistema sanitario”.

Per quanto riguarda i trasferimenti protetti dei passeggeri, gli italiani sono ormai scesi tutti (tranne quattro siciliani e due sardi che partiranno per le isole domattina), mentre gli europei (elvetici esclusi, partiti ieri grazie all’interessamento della Svizzera) sono ancora in gran parte a bordo. Sono iniziate le operazioni di sbarco controllato per 172 cittadini europei: 112 olandesi, che stanno raggiungendo l’aeroporto di Genova dove li attende un volo charter per il rientro nel proprio paese, e 60 di altri paesi che dovrebbero sbarcare questa sera per raggiungere il proprio domicilio via terra, con dei pullman dedicati. A rallentare le operazioni le difficoltà da parte di Costa Crociere, che è incaricata del trasferimento degli ospiti, nel reperire autisti per i mezzi.

Concluse queste operazioni, questa sera rimarranno sulla nave circa 1100 persone fra equipaggio e passeggeri. Per 102 olandesi è previsto lo sbarco nella giornata di domani con il rientro nel proprio paese mediante un volo charter dall’aeroporto di Genova, mentre i rimanenti passeggeri extraeuropei dovrebbero raggiungere una struttura protetta in Toscana.

Rimane da decidere la sorte della nave e dell’equipaggio a bordo: si tratta di circa 800 persone, 50 dei quali si trovano in isolamento secondo quanto segnalato dall’Usmaf, la sanità marittima. Inoltre, dei 61 marittimi italiani che sarebbero dovuti sbarcare oggi, circa la metà ha rifiutato lo sbarco e si trova ancora sulla nave. Secondo quanto riferito da Usmaf, oltre ai 50 marittimi sono in isolamento a bordo anche 30 passeggeri.

Secondo il piano originario (e la richiesta più volte ribadita sia dalla Regione che dal sindaco Ilaria Caprioglio), la nave dovrebbe ripartire alla volta di un altro porto. Ma al di là del rispetto del termine massimo di 48 ore dall’arrivo (ormai difficile da garantire), c’è il problema di stabilire dove Costa Luminosa dovrà trascorrere la quarantena. Per questo si è lavorato come detto a un “piano B”: “La nave può restare a Savona – spiega Caprioglio – ma solo a condizione che l’equipaggio venga in gran parte sbarcato, entro la giornata di domani e sempre con trasporti sicuri, e che a bordo restino le 80 persone circa necessarie alla gestione della nave. Persone che dovranno essere tutte asintomatiche e in perfette condizioni di salute. Se non sarà possibile rispettare una di queste condizioni, ribadirò la mia ferma richiesta di far ripartire la nave entro domani”.

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