Savona. “Tutto ci fa presagire un’espansione dei contagi, anche i numeri in crescita in queste ore. Bisogna tenere i nervi saldi e continuare a contenere per quanto possibile, come abbiamo fatto fino ad oggi”. Lo ha ribadito il presidente della Liguria Giovanni Toti al termine del sopralluogo di questa mattina all’ospedale San Paolo di Savona insieme all’assessore Sonia Viale.
Toti e Viale, dopo aver raggiunto la palazzina Vigiola del nosocomio savonese (sede della direzione medica di presidio), hanno incontrato alcuni medici dell’ospedale, tra cui il primario del reparto di malattie infettive, il dottor Marco Anselmo, e il direttore del 118 savonese, Salvatore Esposito.
Durante il vertice il governatore e l’assessore regionale si sono confrontati insieme ai dottori sull’emergenza sanitaria causata dal coronavirus: “Abbiamo ringraziato tutti gli operatori sanitari, gli infermieri, perché l’Asl2 è stata la prima ad essere investita dal contagio del virus, gestendo le situazioni più complesse, come quelle di Alassio, Laigueglia e Finale Ligure – ha detto Toti – abbiamo fatto il punto con il direttore generale e tutti i responsabili del piano incrementale per i posti letto per organizzarci e affrontare al meglio il probabile aumento dei contagi”.
La Regione ha intanto pronto un piano per creare 250 posti letto in malattie infettive e un centinaio in terapia intensiva. Il modello utilizzato per le proiezioni numeriche è la Lombardia, dove il sistema sanitario è ormai al collasso in alcune province. “Noi speriamo di riuscire in un’opera di contenimento maggiore – commenta Toti – ci vuole capacità ma anche tanta fortuna. Ci prepariamo per uno scenario peggiore, in modo tale che, se sarà migliore, ci resterà libero qualche letto e lo guarderemo con soddisfazione. Ma dobbiamo essere pronti per uno scenario di curva epidemiologica peggiore”.
Nella bozza di decreto che il Governo dovrebbe varare in queste ore ci sono 20mila assunzioni in tutta Italia per medici, infermieri e personale specializzato. Quanti ne servono in Liguria? Per Toti non è un problema di numeri: “Non ci serve solo il permesso di assumere, se bastasse quello ce lo saremmo già preso da soli. Certamente assumeremo i medici generici e gli infermieri che il decreto consentirà – ha concluso Toti – ma non è solo una questione di soldi o di persone, anche perché ci servono le professionalità di cui abbiamo bisogno, che sono già carenti in generale, ancora prima di questa emergenza. Bisogna anche pensare alla formazione di quelle professionalità. Appena potremo non aspetteremo neanche un secondo per assumere, ma nessuno pensi che sia una panacea”.
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