Gambe e testa

Coronavirus, i dubbi dei runner: si può correre? Sì, ma con buon senso

Il consiglio è evitare le zone a rischio assembramento e uscire nelle ore in cui ci sono poche persone in giro

podista
Foto d'archivio

Savona. Anche nel Savonese come in tutta Italia il popolo dei runner è in fermento. Tra decreti, raccomandazioni, faq, forze dell’ordine che si comportano spesso in ordine sparso e, dulcis in fundo, automobilisti che talvolta in questi giorni apostrofano i podisti solitari con epiteti poco gentili, la confusione dopo le disposizioni emergenziali contro la diffusione del contagio da coronavirus regna sovrana.

Molti runner a malincuore hanno rinunciato a correre non sapendo bene cosa fare, altri rivendicano la scelta di stare fermi qualche settimana come l’unica possibile per rispettare le raccomandazioni, altri ancora continuano ad allenarsi anche se in qualche caso in questi giorni sono stati fermati e rimbrottati o addirittura insultati

Andiamo con ordine partendo dalle leggi in vigore per poi tentare qualche valutazione.

Correre è vietato o no?
No, non è vietato. La corsa non è vietata in nessuno dei dpcm emanati dal presidente Conte e, al contrario, nelle faq esplicative pubblicate sul sito del Governo c’è anche una domanda apposita:“E’ consentito fare attività motoria? Sì è consentito fare attività motoria all’aperto purché non in gruppo”. Quindi al primo dubbio la risposta è chiara: si può correre ma solo da soli: non in coppia, non con gli amici, bensì esclusivamente con se stessi.

Ma è vero che le forze dell’ordine fermano i runner?
In questi due giorni è capitato qualche volta anche a Genova, ma bisogna precisare. Le forze dell’ordine sono obbligate a fermare chi corre in gruppo in quanto sussiste il divieto di assembramento (a quel punto si viene anche denunciati per l’articolo 650). Se uno sta correndo da solo e viene fermato al più le forze dell’ordine possono dire in via di raccomandazione di non stare troppo in giro e tornarsene a casa, ma nulla di più. Genova24 ha chiesto su questo punto conferma sia alla Questura di Genova sia al Comando provinciale dei carabinieri: non è prevista alcuna sanzione, ma eventualmente qualche indicazione da parte delle forze dell’ordine sul non andare troppo in giro e tornare a casa in fretta.

Dove conviene andare a correre?
Per evitare assembramenti anche involontari di persone che magari improvvisamente decidono tutte insieme di andare a farsi una corsetta in corso Italia il consiglio è quello di scegliere ore con meno frequenza di persone, per esempio la mattina presto e magari luoghi meno ‘gettonati’ rispetto al lungomare cittadino. In ogni caso, rispettando la distanza dalle altre persone, non si incorre in alcun pericolo. Ovviamente la corsa resta lecita solo all’interno del proprio Comune di residenza visto che l’autocertificazione in questo caso non sarebbe credibile.

Ma non si dà il cattivo esempio non stando chiusi in casa?
Questa è una questione morale con cui ognuno può fare i conti. Se da un lato è vero che le raccomandazioni del governo vanno tutte in direzione dell’uscire di casa il meno possibile, l’obiettivo delle indicazioni è evitare il diffondersi del contagio. E correndo da soli in zone non affollate non si diffonde il contagio e non ci si contagia. Il resto sta alla propria coscienza e al buon senso. I medici in queste settimane, dopo il caso del 38enne runner finito in terapia intensiva (il cosiddetto paziente1) hanno spiegato che l’attività fisica moderata va bene, senza esagerare per non abbassare le difese immunitarie. E, viene da aggiungere, evitando magari in questo momento allenamenti strong che possano causare incidenti e magari un ricovero in pronto soccorso, già intasati dall’emergenza.

Potrebbero vietarlo?
Nulla ormai è escluso. Il governatore del Piemonte per esempio ha chiesto di chiudere i parchi ed evitare l’attività motoria all’aperto. Al momento in Liguria nessuna richiesta del genere è stata fatta. Certo, se arrivasse un divieto per legge, allora non resterebbe spazio ad alcuna valutazione, ma a quel punto non siamo ancora arrivati.

(ps: l’autrice del pezzo è una runner amatoriale che macina diverse decine di chilometri a settimana su asfalto o sui sentieri e che in questi giorni ha deciso di autolimitare le uscite evitando i luoghi più gettonati e pure gli amati monti sopra casa, non sia mai che una caduta possa costare un viaggio in un pronto soccorso già in crisi e restando sotto casa per limitare al massimo il tempo di uscita. La runner in questione pensa tuttavia che un po’ di aria fresca e un po’ di attività fisica, per chi è abituato a farla, se si rispettano le regole e si usa il buon senso, possa aiutare a superare questo periodo buio per tutti. Quindi, se non ci sarà un divieto espresso, continuerà le sue corsette, senza creare danno a nessuno)

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